De Luca: “Dai documenti in nostro possesso l’hotspot di Bisconte è abusivo”

L’hotspot realizzato a Messina sarebbe abusivo. La denuncia arriva direttamente dal sindaco della città dello Stretto, Cateno De Luca, che oggi attraverso l’Adnkronos aveva lanciato una provocazione. “I migranti? Metto a disposizione le baracche, quelle dove attualmente vivono 10mila messinesi tra amianto, fogne a cielo aperto e sporcizia” aveva detto. Adesso la scoperta. “In base ai documenti a nostra disposizione – spiega – quella struttura risulta abusiva. Ho chiesto chiarimenti agli uffici e ho dato disposizione di accertare come stanno le cose. Se sono di fronte a una struttura abusiva da pubblico ufficiale non posso fare altro che emettere un’ordinanza di demolizione previo sgombero. Di fronte a un abuso non mi resta che agire”.

La struttura temporanea per l’accoglienza dei migranti che sorge presso l’ex caserma Gasparro, contrasterebbe con “le prescrizioni urbanistiche ed edilizie del Prg e del Ppr ‘Bisconte’ – spiegava il dipartimento di Edilizia privata del Comune di Messina in una nota targata 10 maggio 2017 -, ricadendo l’area in questione in zona verde pubblico e parco urbano’. “Stato e Regione possono siglare un accordo di programma – spiega il sindaco -, fare la variante urbanistica, se rientra tra le previsioni normative della deroga, e notificarla al Comune che deve sapere che qualcuno, in sua vece, ha cambiato la destinazione urbanistica. Al momento non è arrivato nessun atto”.
L’area interessata, estesa per circa 3.800 metri quadrati all’interno dell’ex caserma, è suddivisa in varie zone: quella riservata agli addetti del centro, l’area alloggi e la mensa. I moduli abitativi, una ventina, sono accostati l’uno all’altro e sistemati lungo il perimetro dell’area adiacenti al muro di confine alto circa 4/5 metri. In base al progetto presentato al Comune nel 2017 i moduli sono composti da un monoblocco di 5×6 metri da 12 posti letto, “sprovvisti – scrive il Comune – di idonee aperture per la ventilazione e illuminazione naturale. Resta da valutare se il tipo di insediamento rispetta, oltre ai requisiti igienico sanitari regolamentari, gli standard relativi al rapporto mq/utente, tale da garantire la vivibilità e la permanenza di persone”.

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