La vicenda fotografa nuovamente, se mai ce ne fosse ancora bisogno, come l’attuale amministrazione comunale di Messina, improvvisi il governo della tredicesima città d’Italia, come fosse quella di un condominio di periferia. Nel corso di questi anni la gestione della cosa pubblica, i ritardi atavici dei bilanci ed altro ancora, hanno evidenziato una evidente incapacità di gestione politico-amministrativa, che si è palesata anche a fine anno. Il riferimento è alla gestione dell’acquedotto Fiumefreddo e la convenzione scaduta -udite udite- lo scorso febbraio. Il Genio civile di Catania, già nel 2016 sollecitava l’ente peloritano a regolarizzare il rinnovo della concessione, ma da palazzo Zanca, hanno fatto tutti orecchie da mercante, come se si trattasse di una questione di poco conto. Stiamo parlando del bene primario che ha visto la città di Messina balzare alle cronache nazionali per la mancanza del prezioso liquido per quasi un mese, grazie all’assoluta incapacità gestionale di coloro i quali governano la città. E cosa dice l’assessore De Cola, che in questi anni può vantare il record di liti e bocciature dal Genio civile peloritano? Il componente della giunta sostiene che queste “voci” che circolano in città, derivano dall’imminente campagna elettorale. Ma allo stesso tempo conferma che le “voci” sono vere e ritiene che palazzo Zanca voglia mettersi in regola per rinnovare la concessione scaduta a febbraio. E ci sembra anche ovvio, perchè il mancato rinnovo lascerebbe una città di 230.000 abitanti a secco. L’assessore De Cola parla di un “leggero ritardo”, ma se una famiglia non paga la tari dopo un anno, chissà se l’assessore o il suo dirigente si esprimerebbero in questi termini. Ma qui stiamo parlando di una questione ben più importante di una semplice imposta comunale e tutti sanno che un rinnovo non comporta alcuna modifica, ma a quasi un anno dalla scadenza la situazione è ben diversa e potrebbe mutare. Lo dimostra anche la relazione che palazzo Zanca ha dovuto inviare tramite un legale (altri soldi pubblici sprecati inutilmente per questo ritardo) per convincere il Genio civile di Catania a concedere il rinnovo della concessione. Ma per De Cola questo evidentemente rientra nella “normalità” delle cose. D’Altronde l’attuale amministrazione ha sempre agito in questi termini sin dal suo insediamento. I messinesi ne sono coscienti, non vivono su Marte e non hanno l’anello al naso.