L’agroalimentare messinese ha grandi opportunità ma è soffocato dalla crisi

Rilancio dell’industria alimentare e del settore pesca, una forestazione produttiva e sostenibile, il ruolo fondamentale che rivestono i consorzi di bonifica e il sistema degli allevatori. Il tutto in una rete di lavoro regolare. Sono stati questi i temi dell’Assemblea Congressuale della Fai, la Federazione della Cisl dei lavoratori agricoli e dell’alimentare, che si è tenuta oggi a Milazzo. I lavori, alla presenza del segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese e del segretario generale della Fai Cisl Sicilia Fabrizio Colonna, sono serviti a eleggere i dieci delegati che parteciperanno al prossimo Congresso nazionale della Fai che si terrà a Pomezia il 13 e 14 aprile e nel corso del quale si eleggerà il nuovo segretario nazionale della categoria.

È stato il segretario provinciale della Fai, Calogero Cipriano, ad approfondire la situazione del territorio messinese dove i lavoratori cislini sono sempre impegnati nella grave crisi dell’agroalimentare. «L’obiettivo – ha detto Cipriano – deve essere quello di riportare il settore agroalimentare al centro degli impegni dei Governi nazionale e regionale».

Uno dei temi più caldi è quello della forestazione, per la quale è stata evidenziata la necessità di definire un Piano Nazionale per la messa in sicurezza del territorio. «Serve ricostituire la Cabina di regia presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e la Cabina di regia regionale per il dissesto idrogeologico. Bisogna prevenire, deve essere un obiettivo strategico», ha detto Cipriano che sui forestali messinesi ha aggiunto come «è necessario il loro pieno utilizzo per rendere proficua l’azione di salvaguardia e prevenzione del dissesto idrogeologico nei boschi messinesi».

Dall’agroalimentare, però, può ripartire lo sviluppo, con il recupero di produttività e nuovo lavoro. Capitolo a parte è quello del settore della pesca da tempo in crisi per la grande concorrenza, a volte anche senza regole, che si registra nelle acque nazionali ed internazionali del Mediterraneo.

Agricoltura, pesca e agroalimentare, a Messina, vedono una profonda crisi. «Registriamo una crisi di addetti principalmente in agricoltura che dal 2007 ad oggi ha portato alla perdita di circa 10mila posti di lavoro. La nostra battaglia, oggi, è anche contro il lavoro nero in agricoltura. Assistiamo a un utilizzo spropositato dei voucher che, a nostro avviso, alimenta il lavoro nero e fenomeno sul quale si deve essere sempre più attenti».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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