Cessione quote Acr, Stracuzzi: “Sono stato un pupo in mano a dei pupari”

“Le mie sono state scelte obbligate e quasi estorte dalla minoranza. Ho dei documenti che lo provano e se qualcuno me li chiede sono disposto a fornirli”. Con queste parole pesantissime il presidente dimissionario dell’Acr Messina, Natale Stracuzzi, ha iniziato la conferenza stampa per annunciare quanto avevamo già anticipato ieri, in merito all’ingresso in società di nuovi imprenditori. L’ex numero uno del Messina Calcio ha fatto un excursus su quanto fatto dalla sua gestione fino a questo momento. Una gestione, a suo dire, di chi in società non contava nulla ed ha sempre subito le decisioni altrui. “Ho sentito dire che io avrei abbandonato la nave -ha proseguito Stracuzzi-. Ciò non risponde al vero, non solo non l’ho mai abbandonata, ma oggi la lascio in mani sicure”. Il presidente dimissionario ha spiegato che le quote detenute da lui e dal socio Oliveri, corrispondenti all’88% , saranno cedute totalmente a titolo gratuito. “Lo facciamo -ha sottolineato Stracuzzi- per dare continuità ed un futuro a chi ha dei contratti pluriennali e garantire ai tifosi una società più forte”. Stracuzzi ha detto di avere scelto il gruppo Massone-Gerace-Marcianò, perchè avrebbe dimostrato una solidità economica che il gruppo Proto non aveva dimostrato, anzi, avrebbe lasciato l’incombenza dei pagamenti fino a fine stagione ai soci che cedevano le quote. L’ex numero uno ha anche spiegato – ma a nostro parere ha fatto un autogol incredibile- che le sue dimissioni sono dipese da un calciomercato che non era andato come aveva programmato: “Io volevo garantire un futuro migliore a giocatori come Musacci e Milinkovic, avevo contattato il Latina che ci avrebbe dato due calciatori del ’96 ed uno del ’97. Questo sarebbe servito a dare ossigeno alle casse sociali, ma me lo hanno impedito e mi sono dimesso”. I giornalisti in sala stampa gli hanno fatto notare che oggi con i “big” e due vittorie importantissime siamo a ridosso dei play out, senza di loro oggi avremmo recitato il de profundis. Ma Stracuzzi ha replicato dicendo: “Meglio la retrocessione o il fallimento?”. In merito ai programmi futuri dei nuovi soci, Stracuzzi ha detto che saranno resi noti in un’altra conferenza stampa e sulla data fatidica del 30 aprile, quando gli imprenditori decideranno se firmare o meno l’atto dal notaio, Stracuzzi ha minimizzato: “La data del 30 aprile è solo una pura formalità -ha detto-. Gli imprenditori hanno voluto una forma di tutela e mettersi al sicuro da eventuali sorprese, ma noi siamo sereni. Pietro Gugliotta ha consegnato i bilanci reali e non usciranno fuori altri debiti”. A microfoni spenti, Stracuzzi ha poi affermato che i tre soci rappresentati dall’avvocato Massone sono pronti ad investire in totale 900 mila euro a stagione (300 mila cadauno ndc), a questi vanno aggiunti quelli del gruppo degli imprenditori calabresi ed i soci di minoranza dell’Antares.

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