La Gran Bretagna sarebbe “più povera” e i suoi servizi pubblici “più deboli” senza il contributo dei lavoratori provenienti dai Paesi dell’Unione europea. Lo ha detto il premier britannico, Theresa May, intervenendo alla Camera dei Comuni e ribadendo che la priorità nei negoziati sulla Brexit con Bruxelles è quella di “garantire i diritti dei cittadini comunitari residenti nel Paese”.