Assistenza alunni disabili, il Comitato D.D.S. esprime profonda preoccupazione

Si è conclusa oggi la gara per l’aggiudicazione del servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione a favore degli studenti disabili, che frequentano le scuole d’istruzione superiore della provincia di Messina, aggiudicata alla cooperativa Genesi. Il comitato Diritti e Dignità Sociale esprime profonda preoccupazione per il metodo dell’offerta economica più vantaggiosa, considerato quanto emerso negli ultimi giorni.

“Gli assistenti igienico-personale e gli addetti al trasporto (attualmente dipendenti della Coop. Genesi), -afferma Maurizio Gemelli presidente del Comitato Diritti e Dignità Sociale- non percepiscono lo stipendio da alcuni mesi”. In merito al lotto B (Milazzo, Barcellona, Nebrodi) dopo l’esito del secondo tentativo di gara (andata deserta), la Città metropolitana di Messina ha proposto una soluzione, non gradita dal Comitato. I genitori degli studenti disabili dovrebbero anticipare le spese per il servizio ed in seguito, previa presentazione delle fatture, richiedere il rimborso. Ma non tutti hanno la possibilità economica di anticipare tali spese. Per far fronte, invece, all’assenza degli assistenti igienico-personale, la Città Metropolitana intende inviare una circolare ai Dirigenti Scolastici, autorizzando l’impiego degli assistenti all’autonomia e comunicazione in tale servizio. “Siamo preoccupatissimi -tuona Maurizio Gemelli-. Gli operatori di questi servizi operano nelle scuole di ogni ordine e grado con alunni con disabilità da venti anni e anche più, senza avere il riconoscimento della professione, nè sicurezza contrattuale ed economica”. Il Comitato chiede che queste figure professionali siano riconosciute all’interno dell’organismo scolastico, cosi come le altre riconosciute dal Ministero dell’istruzione, Università e Ricerca.

“la legge 104 del 92 – si legge nel testo – prevede tali figure nelle scuole affianco degli alunni con disabilità piscofisica e sensoriale. La gestioni di questi servizi ad oggi è di competenza degli Enti Locali, dei Comuni per la primaria di primo e secondo grado, della Città Metropolitana per la secondaria di secondo grado, i quali si sono dimostrati incapaci, sia dal punto di vista amministrativo che di gestione, nell’erogare tali servizi in modo efficiente, non garantendo uniformità sul territorio. Spesso tali servizi non partono o partono con notevole ritardo rispetto all’apertura delle scuole, proseguono a singhiozzo per tutto l’anno scolastico e con un numero di ore insufficiente per ogni alunno”.

Dal punto di vista contrattuale, poi, Maurizio Gemelli sottolinea la situazione precaria, fatta di “ inquadramenti atipici e diversi, in ogni Città e Provincia”, anche chi ha un contratto a tempo determinato viene pagato “a cottimo”, ovvero non si è retribuiti se l’alunno si assenta, o la scuola chiude per vacanza o per qualsiasi altra ragione. Agli Enti Locali, inoltre, è consentito reperire il personale con criteri disomogenei e arbitrari. “Infine -conclude Gemelli- chiediamo che non siano più gli Enti Locali a gestire questi servizi ma che gli operatori siano inseriti come le altre figure all’interno degli istituti scolastici e gestite dal MIUR, garantendo così, una scuola inclusiva agli studenti disabili e garantire a migliaia di assistenti dignità lavorativa”.

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