Era il 15 maggio dello scorso anno quando due rapinatori fecero irruzione nella filiale della Banca intesa di Gaggi. I due giovani costrinsero i dipendenti a farsi consegnare il denaro in cassa e i soldi che avevano nei portafogli. Furono attimi di terrore per le povere vittime costrette a rimanere in un ripostiglio sul retro della banca per un bottino assai misero. Alla fine i rapinatori fuggirono con poche centinaia di dollari americani e pochi euro sottratti ai poveri malcapitati. Subito dopo la fuga dei rapinatori giunsero sul posto i carabinieri in borghese dell’aliquota operativa e quelli della stazione di Graniti che effettuarono un accurato sopralluogo alla ricerca di tracce utili all’identificazione.
Per quella rapina, nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria messinese nei confronti di Massimiliano Biffi, 33enne catanese. L’uomo è stato raggiunto presso la casa circondariale di Agrigento dove si trova detenuto per altri motivi. Il provvedimento appena eseguito scaturisce dalle articolate attività d’indagine avviate a seguito di quell’episodio dall’aliquota operativa della Compagnia di Taormina e dai Carabinieri del R.I.S. di Messina.
La sinergia tra i reparti dell’Arma ha consentito di creare un quadro indiziario completo. Su un sacchetto che era stato abbandonato nella banca sono state evidenziate ed estrapolate tracce biologiche e impronte digitali che hanno incastrato il giovane catanese, non nuovo a reati di questo tipo. Nel frattempo si è passati all’analisi delle immagini di tutte le telecamere utili.
Come se fossero pezzi di un grande puzzle, gli elementi raccolti hanno fornito un decisivo riscontro in merito alle responsabilità dell’arrestato nella commissione di quella rapina e di un altro episodio avvenuto nella provincia di Catania nel 2013.
L’azione sinergica e l’importante esito operativo ancora una volta hanno consentito di assicurare alla legge il presunto autore di reati molto gravi. Ora si stanno vagliando tutti gli elementi per l’individuazione del complice.