L’Amam morosa nei confronti dell’Enel, Salice resta a secco

Negli ultimi tempi i dirigenti Amam hanno lamentato crediti da parte di enti morosi come l’Iacp, minacciando, addirittura, di privare i cittadini di un bene primario come l’acqua. Ma come spesso accade, forse chi vede la pagliuzza negli occhi altrui, non si accorge della trave che ha dinnanzia ai suoi. Da una verifica effettuata dal consigliere comunale Libero Gioveni, sembra che l’Amam sia morosa nei confronti di altri enti, addirittura, per svariati milioni di euro.

La scoperta del consigliere comunale è avvenuta, grazie a delle verifiche svolte nell’ambito del suo mandato, per comprendere i motivi dell’interruzione idrica nel villaggio messinese di Salice. “Da più di una settimana ormai – spiega Gioveni – in contrada Urni a Salice è stato effettuato da parte dell’Enel il distacco dell’energia elettrica a carico dell’Amam, per cui quest’ultima non può più azionare le pompe del relativo impianto per la distribuzione idrica nella zona.

Il motivo – prosegue il consigliere – è appunto dovuto all’enorme debito che Aamam ha con Enel che, pare, si aggiri intorno ai 14 milioni di euro! Anzi, sembra che la morosità sia ancor più cospicua se si pensa che i debiti vadano divisi anche con le altre società omologhe come Eni, Enel Energia ecc.

Tutto questo non può che risultare inaccettabile! – chiosa l’esponente Udc. Non si possono scaricare responsabilità dell’azienda sugli incolpevoli utenti! Anzi – precisa il consigliere – sempre la stessa contrada Urni aveva patito la sete per 20 giorni consecutivi già nel mese di gennaio, ma in quell’occasione si disse che i problemi erano stati dovuti a guasti; tutto lascia presupporre, quindi, che anche in quell’occasione i motivi fossero riconducibili a questa decisione dell’Enel di procedere al distacco dell’energia!

La cosa che mi sconcerta di più, tuttavia – prosegue amareggiato il consigliere comunale – è che pur comprendendo le difficoltà di Amam nel definire il contenzioso con l’azienda elettrica, nelle more non si sia proceduto ad attivare le pompe con un gruppo elettrogeno, che avrebbe quindi consentito e consentirebbe adesso di rifornire gli abitanti di contrada Urni, seppur appunto con un sistema di fortuna.

Pertanto – conclude Gioveni – con l’auspicio che intanto a Salice possa essere subito risolta questa emergenza idrica, occorre immediatamente capire (e chiederò che lo si faccia nella relativa Commissione Bilancio alla presenza dei vertici della società) come Amam intenda uscire da queste “sabbie mobili” che rischiano di lasciare a secco tante altre zone della città!”.

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

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