«È da irresponsabili aver lasciato per tanto tempo i lavoratori del settore rifiuti appesi al filo della liquidazione delle proprie aziende ma va detta loro tutta la verità e cioè che con la multiservizi la musica non cambia e senza la certezza dei conti salta tutto». A dirlo sono i segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, Pino Foti, Stefano Trimboli e Carlo Caruso che rivendicano il ruolo di uniche organizzazioni presenti finora in Amam e ritengono, quindi, avere l’obbligo per legge di fare chiarezza sulla costruzione della Multiutility e sulle responsabilità dell’amministrazione comunale.
Secondo Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, la razionalizzazione delle partecipate della Legge Finanziaria 2015 c’entra poco con il percorso scelto dall’amministrazione Accorinti che lo ha già rivisto in solitudine troppe volte e non basta unire le società per superare problemi, migliorare il servizio e produrre risparmi.
«Tra l’altro – sottolineano Foti, Trimboli e Caruso – le condizioni delle diverse partecipate e l’obbligatoria separazione dei bilanci che impone la norma per la definizione delle tariffe avrà come conseguenza che la corresponsione dello stipendio del settore rifiuti continuerà a dipendere sempre dalla regolarità dei mandati di Palazzo Zanca e quindi in funzione del gettito della TARI e da nient’altro. Si potrà risparmiare su qualche gettone di presenza dei Consigli d’Amministrazione ma dato che la citata legge finanziaria indicava chiaramente il “superamento degli appalti” che oggi pesano in Amam per 4,5 mln si dovranno assumere anche quelle altre maestranze che oggi svolgono in committenza attività necessarie alla stessa sopravvivenza dell’azienda. E considerato che servono urgentemente anche tecnici, si dovrà procedere speditamente alla pubblicazione di un apposito bando, limitando perciò eventualmente solo a qualche posto di impiegato amministrativo la possibilità di un ridicolo contenimento della spesa».
Un bando di concorso dovrebbe essere già stato esitato da mesi anche per la figura di direttore generale. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil non comprendono perché l’amministrazione comunale stia trattenendo l’ing. La Rosa, ormai in pensione, bloccando il bando e mettendo così a rischio i servizi.
I segretari Pino, Trimboli e Caruso ricordano come sono stati tanti i carrozzoni pubblici che le amministrazioni comunali hanno creato e che sono falliti lasciando, oltre ai debiti, utenti e lavoratori senza servizi e occupazione. «Una volta costituita la Multiservizi non vi sarà un settore che continuerà ad esistere se crollano gli altri. Per questo occorre una operazione trasparenza su quei conti e quelle condizioni e non ci spieghiamo quindi il perché dei silenzi e dei nervosismi. Per esprimere un parere occorre prima conoscere l’azienda. A parte il contenzioso esistente ed una buona parte dei propri crediti ormai inesigibili, il precario equilibrio di Amam si regge cercando di far quadrare mensilmente entrate ed uscite. Tra gli obblighi però oltre agli appalti figurano i 23 milioni da dare a Palazzo Zanca per reggere il piano di riequilibrio e, caso mai qualcuno se ne fosse dimenticato, l’urgente riassetto e messa in sicurezza di tutto il sistema idrico della città dall’approvvigionamento alla distribuzione. Su queste cifre e su come tutelare i diritti di tutti i lavoratori e di tutti gli utenti la garanzia, ma non a parole, deve offrila come prevede la legge solo l’amministrazione comunale. Prima lo fa e meglio è nell’interesse di tutti».