Spettacolare Messina doma i diavoli foggiani e mette in cascina tre punti preziosi

Dopo trent’anni dall’ultima vittoria interna contro il Foggia, riesce al Messina di Di Napoli l’impresa. Un 3-2 sofferto e conquistato nel recupero regala ai peloritani una grande gioia e tre punti che già profumano di salvezza. Se cavallo vincente non si cambia è motivata la scelta del tecnico peloritano Raffaele Di Napoli di schierare, nella 26ma giornata di campionato, la medesima formazione della trasferta di Rieti. Contro i rossoneri di Roberto De Zerbi ci sono pertanto Berardi tra i pali; Ionut, Zanini, Martinelli, De Vito in difesa; in mezzo al campo Baccolo, Giorgione e Fornito; i più avanzati Tavares, Gustavo e Scardina.

Le parole del presidente Stracuzzi sono rivolte quest’oggi a Rebecca Lazzarini, la quattordicenne travolta e uccisa da un’auto a Mili Marina, in ricordo della quale i bambini delle scuole calcio hanno regalato al cielo, dal terreno di gioco, palloncini bianchi e sostenuto uno striscione che, tra i cuori rossi, la salutava. Dopo il minuto di raccoglimento, al via il match contro la quarta della classe a caccia di punti in chiave promozione. L’ultima vittoria interna del Messina ospitando il Foggia risale nientemeno che a trent’anni fa, ai tempi di Catalano e Schillaci, e non è men ardua l’impresa quest’oggi. Il primo squillo coincide con un vero e proprio assedio dei satanelli al 4′, in occasione del quale fanno buona guardia Berardi e compagni. La replica è al 7′ il tiro al volo potente ma impreciso di Giorgione dal vertice destro dell’area. E dalla medesima posizione, tre minuti dopo, calcia alto sulla traversa il brasiliano Gustavo. Squadre corte e ritmi frenetici di gioco in un match di cartello tra due blasonate. Poi al 15′ il secondo miracolo in due giornate, le prime peraltro in giallorosso, di Ionut regala il vantaggio al Messina.

Gran botta dalla distanza del rumeno e la sfera, colpita la traversa, rimbalza oltre la linea bianca di porta. Al 24′ il pari sul l’errore in disimpegno di Martinelli, sfruttato a proprio vantaggio dall’esperto Iemmello, cui resta appena lo sforzo di battere in perfetta solitudine. Una chance dopo l’altra sprecata dai peloritani cinque minuti dopo la rete del pari: prima la deviazione in corner sul tiro di Tavares, poi Fornito dal limite e la respinta del numero uno rossonero Micale. Spreca troppo questo Messina, cui gli avversari lasciano spazi difficilmente pronosticabili alla vigilia della gara. Al 39′ Berardi salva sulla punizione centrale di Sarno, ad aprire il forcing del Foggia che, salvo l’insidiosissima conclusione da fuori di Ionut, dura fino allo scadere della prima frazione di gioco, quando il direttore di gara Andrea Morreale di Roma 1, tutt’altro che severo nella gestione della gara, manda le squadre negli spogliatoi.

Squadre invariate al rientro sotto i fari del “Franco Scoglio”. Parte forte la squadra di casa e al terzo giro di cronometro Micale si oppone in due tempi alla mitragliata dai venti metri di Baccolo. Ci prova anche Gustavo su stacco al 50′ a impegnare nuovamente Micale. Poi, al 53′, si fa perdonare l’errore del primo tempo Martinelli raccogliendo il corner calciato da Giorgione e insaccando di testa la rete del 2-1. De Zerbi poco dopo tenta la carta Arcidiacono per Quinto. Tocca quindi a Berardi, al 61′, salvare la porta dal solito Iemmello, ora che i satanelli provano a limitare i danni di un match che, sulla carta, andava giocato con ben altre velleità. E fa un vero e proprio boccone del tris al 68′ Scardina che, a un passo dalla porta, non riesce a capitalizzare l’iniziativa per vie centrali di Tavares. In questo botta e risposta tra le due squadre, al 71′ un eroico Berardi nega ad Arcidiacono, servito da Iemmello, la gioia del gol. Poco dopo Floriano per Chiricò tra le fila pugliesi e, al 78′, col chiaro intento di salvaguardare i tre punti, mister Di Napoli sostituisce Gustavo con il giovane difensore Barilaro.

È un assedio quello del Foggia a dieci minuti dalla fine, quando al Messina stremato non riesce neppure di sfruttare un contropiede. All’84’ l’ex Juve Stabia Mileto rileva Ionut: forze fresche in vista di un finale al cardiopalmo. Primo giallo della gara un minuto dopo alla direzione di Fornito, cui segue quello comminato a Gerbo. Valzer di cambi completato da Di Napoli all’87’ quando Giuseppe Russo subentra a Scardina. Incessante il sostegno della Curva che pregusta già il dolce sapore della grande impresa. Cinque minuti di recupero di fuoco e la delusione cocente arriva sulle rive dello Stretto al 92′ al gol di testa di Arcidiacono, che raccoglie e finalizza un cross di Iemmello. Il Foggia non perde tempo a festeggiare il pari e corre verso il centrocampo, come a credere in una vittoria possibile. Gela tuttavia le speranze pugliesi, appena un minuto dopo, il sinistro imparabile di Fornito. Emozioni come non ve ne erano da tempo al “Franco Scoglio” e una vittoria, quella casalinga contro il Foggia, che mancava da ben trent’anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

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