Un Messina rimaneggiato dimostra tutto il suo valore e blocca il Lecce

È il Messina a infrangere i sogni del Lecce, cui l’odierno 1-1 fa sfumare l’ipotesi di una promozione diretta. A pareggiare i conti, dopo il penalty guadagnato con gran mestiere da Caturano e calciato da Lepore al 64′, è Tavares al 72′.

Alla penultima gara casalinga della stagione, il Messina ospita il Lecce in piena emergenza. Un folto numero di assenti obbliga il tecnico Lello Di Napoli a un 4-4-3 che prevede Addario tra i pali; davanti a lui Mileto, Burzigotti, Martinelli e De Vito; in mezzo al campo Giuseppe Russo, Fornito e Zanini; tridente offensivo costituito da Gustavo, Tavares e Salvemini. L’obiettivo dei peloritani è quello di centrare la salvezza matematica. I salentini di mister Braglia, in compagnia del Foggia, occupano il secondo posto in classifica, a quattro punti dalla capolista Benevento.

La gara si gioca al “Franco Scoglio” in una giornata di primavera, alla presenza di oltre duemila spettatori. Prima del fischi d’inizio un minuto di silenzio per ricordare Franco Radaelli, in maglia giallorossa dal 1956 al 1963.

Si deve attendere il 15′ per registrare i primi sussulti d’una gara per nulla ritmata nel primo quarto d’ora. Conclude dapprima Gustavo in diagonale e respinge l’estremo difensore pugliese Bleve, poi Tavares non riesce a insaccare in rete sugli sviluppi del corner. Replica del Lecce al 19′ con Moscardelli cui, dopo un’audace percussione per vie centrali, non riesce di battere Addario. Ed è ancora Moscardelli al 21′ a staccare di testa e mancare d’un soffio la porta avversaria. Grandissima chance per i locali al 29′, quando Salvemini letteralmente si avventa sul pallone e, in piena area, conclude poco oltre il palo alla destra di Bleve. Match tutto sommato equilibrato che in parte delude le aspettative, considerate non già le motivazioni del Messina quanto quelle del Lecce, che sogna la promozione diretta e, a dispetto delle recenti infruttuose prestazioni, è ancora in corsa per un posto nei play-off. Il bolide di Papini al 38′, alto sopra la traversa prelude agli ultimi minuti di gioco del primo tempo, infuocati come non lo sono stati quelli precedenti. Così al 39′ la verticalizzazione di Moscardelli offre l’ulteriore possibilità del vantaggio a Sowe, che calcia tuttavia debolmente a lato. La punizione battuta da Lepore al 44′ non inquadra lo specchio della porta ed è davvero l’ultimo sussulto dei salentini prima che entrambe le squadre si ritirino negli spogliatoi sul parziale senza reti.

Formazioni invariate al rientro. Lecce col coltello tra i denti e subito pericoloso. Al 47′ impreciso il calcio piazzato di Lepore e al 52′ è Moscardelli a provarci di sinistro. Due volte salva la porta di Addario ora che i pugliesi inseguono con più ardimento i tre punti. Il primo provvedimento arbitrale di un gara fin qui corretta è il giallo alla direzione di Fornito al 55′. È De Vito a dire di no al 59′ a Lepore, che si insinua sulla destra e arriva fin dentro l’area prima che il difensore di Pavia ne prevedesse le intenzioni. Al 60′ dentro Caturano, fuori Sowe. E passano appena due minuti prima che il neo entrato, a terra in area su intervento di De Vito, si procuri con grande mestiere un dubbio penalty. Proteste vane del Messina, poi realizza Lepore al 64′ dal dischetto. Il primo dei pugliesi a terminare sul taccuino del direttore di gara Giosuè Mauro d’Apice di Arezzo è Cosenza al 65′. Segue l’avvicendamento tra Russo e Cocuzza, a tradurre il proposito del tecnico giallorosso di ribaltare le sorti del match. Giallo anche per Caturano al 69′. Poi la palombella di Tavares al 72′, su assist di Mileto, rimescola le carte e regala al “Franco Scoglio” la gioia di un gol contro un’avversaria blasonata. Ottava marcatura stagionale del portoghese ex Ancona. Mister Braglia gioca allora la carta Carrozza, in cambio di Doumbia al ’76. Lepore con stringe Addario a deviare in corner al 79′ e, prima del tiro dalla bandierina, Lo Sicco rileva Salvi tra le fila pugliesi. È l’ultimo cambio degli ospiti, subito dopo il quale anche mister Di Napoli effettua la sostituzione di Salvemini con Padulano. Il Messina ormai si difende, affidando alle sporadiche ripartenze la possibilità di pungere. All’88’ limpida occasione da gol per Caturano, che non aggancia in area lo spunto fornitogli da Lepore. E poteva far gol anche Cocuzza al 90′, quando manca lo specchio della porta da posizione invidiabile. Durante i cinque minuti di recupero, fatta eccezione per il sinistro di Carrozza respinto da Addario al 92′, non riesce al Lecce di mantenere vivo il sogno della promozione diretta. Il Messina ha dignitosamente affrontato questa grande avversaria e si avvia con serenità alla conclusione della prima stagione della gestione Stracuzzi.

 

 

 

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