Acquario, Hotel, aree commerciali e di ristorazione nello spazio dell’ex Fiera di Messina

Una cosa è certa: l’area fieristica di Messina, sicuramente l’affaccio a mare più bello della città, che per anni è stata abbandonata a se stessa, in futuro sarà riqualificata, con opere di ampio respiro economico e turistico per la città. Nel 2016, il primo tentativo di bando che andò deserto e nessuno presentò alcun progetto. Due anni dopo l’Autorità portuale ci riprovò, aumentando la concessione da 20 a 50 anni, per rendere più appetibile i 65.000 mq dell’area fieristica ai privati ed un protocollo importante di intesa tra Autority e Amministrazione comunale, che, finalmente, parlano la stessa lingua e non litigano.

E’ stata presentata una dichiarazione di interessi da parte dal consorzio “Messina Great Marine Acquarium” che parte proprio da Messina, ma vede coinvolti personaggi come il famoso architetto israeliano Mor Temor. Il progetto nasce circa quattro anni fa, da un gruppo di messinesi che avevano pensato di realizzare un acquario nella zona di Maregrosso. Successivamente, Ester Miano, costituì la Messina rebirth Srl, di cui è presidente, propose il progetto all’architetto israeliano ed al presidente dell’Autorità Portuale di Messina De Simone. Dopo due anni viene costituito il Consorzio “Messina Great Marine Acquarium”, sempre presieduto da Ester Miano, e iniziò un lavoro di ricerca di partner pubblici e privati, pronti a sposare l’ambizioso progetto.

Un partner importantissimo è il Centro Internazionale di Studio per la Valorizzazione del Mare e dell’Ambiente (Cisvam), presieduto da Francesco Signorello, che si è detto disponibile ed in grado di supportare il progetto, attraverso imprenditori e associati al Cisvam, per un importo variabile dagli 80 ai 100 milioni di euro. Lo scorso 28 dicembre viene, quindi, presentata la dichiarazione di interessi all’Autorità Portuale di Messina, corredata da progetto dettagliato, piano economico-finanziario e garanzia fideiussoria di ciò che dovrebbe diventare il più bell’affaccio a mare d’Italia.

Il progetto prevede la demolizione di alcuni edifici e la ricostruzione di nuovi. Saranno realizzati 12.500 mq di aree polifunzionali tra cui centri commerciali, duty free, un museo del mare che vedrà la supervisione di Francesco Turano, biologo di fama internazionale e grande conoscitore dei fondali dello Stretto, considerato che da circa 35 anni si immerge per motivi di studio, ristoranti, bar un albergo e il più grande acquario dell’area mediterranea. Sono stati coinvolti anche artisti del calibro di Tommaso Calarco, Alex Caminiti, Salvo Curro e Fabio Pilato. Tutta l’area sarà alimentata attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici di nuova generazione che produrranno energia sufficiente ed ecosostenibile.

Insomma, un progetto che riqualificherebbe un’area abbandonata, creerebbe posti di lavoro in città e attirerebbe economia. La zona si trova a pochi passi dagli scali crocieristici e in zona relativamente centrale della città. Messina, si doterebbe di un waterfront degno di una città metropolitana, che non avrebbe nulla da invidiare ad altre città europee. Un waterfront, finalmente libero da muri e recinzioni, così come avviene nelle città di mare che hanno la fortuna di avere questa rbellezza naturale e la rendono fruibile e visibile a tutti.

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