Accorinti aveva promesso l’approvazione del Regolamento antimafia, la denuncia di Addiopizzo

Nel maggio 2013, il Comitato Addiopizzo Messina Onlus ha presentato agli allora candidati sindaco una proposta di Regolamento per l’attuazione di politiche antimafia, misure di contrasto alla corruzione, al gioco d’azzardo, al racket e sostegno alle imprese che denunciano. Quel documento, condiviso da ogni candidato, non è più stato preso in considerazione; solo successivamente è stato approfondito e rielaborato con il concorso di altri soggetti, quindi inoltrato all’Amministrazione Comunale di Messina da quattro organizzazioni messinesi attive nell’antimafia sociale e nel contrasto ai fenomeni di pizzo e usura: il Presidio di Libera a Messina “Nino e Ida Agostino”, il Comitato Addiopizzo Messina Onlus, il Movimento Agende Rosse di Messina “Gruppo Graziella Campagna”, la Fondazione Antiusura Padre Pino Puglisi.

La proposta di Regolamento è stata adottata dalla Giunta Comunale, previi pareri tecnici favorevoli degli uffici competenti, e quindi trasmessa per la deliberazione e relativa approvazione al Consiglio Comunale (n° prot. 41993/GAB del 17/02/2016). A poche settimane dallo svolgimento della “XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” che si sarebbe svolta proprio a Messina il primo giorno di primavera, l’obiettivo dell’approvazione del regolamento, per cui si era avviata una proficua collaborazione tra organizzazioni della società civile e istituzioni locali, sembrava lì per essere raggiunto. A pochi giorni da quell’ormai lontano 21 Marzo 2016, in Consiglio Comunale il Presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, incontrava consiglieri ed amministratori locali che ulteriormente ribadivano l’importanza del Regolamento antimafia ormai prossimo all’approvazione.

A distanza di oltre un anno, a quelle proclamate buone intenzioni, non hanno fatto seguito le dovute azioni amministrative ed il Regolamento, inapprovato, giace in un limbo. Per le associazioni proponenti, la mancata approvazione del Regolamento antimafia rappresenterebbe una sconfitta per quella parte di città che vuole costruire il cambiamento e lo vuole fare attraverso un rapporto costruttivo con le Istituzioni.

 

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