Il Gip Maria Vermiglio ha accolto la richiesta dell’avvocato Salvatore Silvestro che assiste il giudice Gaetano Maria Amato, arrestato e rinchiuso in carcere lo scorso 2 ottobre con l’accusa di pornografia minorile. Amato sarà trasferito presso una comunità di recupero in provincia di Siracusa. Il magistrato, al momento dell’arresto, prestava servizio presso la sezione penale della Corte d’appello di Reggio Calabria. In precedenza era stato alla sezione civile. Trascorsi i dieci anni previsti dalle norme del Csm, il giudice era passato al penale dove ha fatto parte anche dei collegi in Corte d’assise ed alla sezione misure di prevenzione.
Nel 2009, quando era in servizio a Messina subì un procedimento del Consiglio superiore della magistratura per presunti ritardi nel deposito degli atti. Nella contestazione si rilevava come ci fossero troppe sentenze del magistrato depositate oltre i termini. Per questi ritardi il Csm lo aveva dichiarato colpevole e sanzionato con ammonizione. Gaetano Amato, nel giugno dello scorso anno, quando era ancora al civile, partecipò ad una conferenza stampa, insieme a tutti i colleghi giudicanti della Corte, per spiegare e difendere l’operato di una collega finita al centro delle polemiche per non avere osservato i tempi per la redazione delle motivazioni della sentenza del processo “Cosa mia” sulle cosche di ‘ndrangheta di Rosarno, circostanza che avrebbe portato alla scarcerazione di tre presunti affiliati alle ‘ndrine.
Dopo l’arresto, il ministro della Giustizia Orlando chiese la sospensione che fu attuata dal Csm, come previsto in questi casi.