Da diversi anni la Cisl ha riscontrato una situazione di grave confusione e di illegittima omissione nel versamento dei contributi previdenziali obbligatori per legge. Di fatto, ancora oggi, dopo oltre 10 anni, a centinaia di lavoratori non sono stati riconosciuti le spettanze dovute.
Più volte il sindacato ha sollecitato poste italiane affinché intervenisse presso l’ente di previdenza (I.N.P.S.) ma la risposta è sempre stata vaga giustificandosi ‘’che poste ha già versato i contributi e che quindi il problema non è di loro pertinenza’’. Una risposta all’italiana, tanto chi paga è sempre il lavoratore. La Cisl ritiene che la più grande azienda del paese, debba intervenire, anche tramite le istituzioni, per fare rispettare i diritti dei propri dipendenti. (ogni lavoratore ha diritto ad avere la posizione contributiva aggiornata in tempi ragionevoli, come anche quanto deliberato dall’istituto a seguito di richiesta di ricongiunzione/riscatto e pagato negli anni la dovuta differenza).
Alla luce della negazione e della scarsa attenzione dimostrata dagli enti di riferimento (ex ipost/inps), specie dopo il caos amministrativo dovuto all’ accorpamento dell’ ipost(ex ente di previdenze dei dipendenti di poste) da parte dell’ Inps, la cisl ritiene non sia più tollerabile che ci siano anni di attesa e, soprattutto, che vengano calpestati diritti dei lavoratori. Tali inadempienze, tra l‘altro, comportano per i lavoratori, l‘impossibilita a fruire di agevolazione, su prestazioni sanitarie o/e la negazione da parte d istituti di credito o finanziarie per quanto attiene anche a prestiti in quanto, non risultano in busta paga l’esatta anzianità contributiva. Se nelle prossime settimane non ci saranno tangibili riscontri, la Cisl poste Sicilia, adirà per vie legali, a tutela dei lavoratori rappresentati.