Parere negativo dei revisori su MessinaServizi, Fusco (Orsa): “Ennesima magra figura”

Come è noto, la delibera di giunta avente per oggetto la costituzione della società MessinaServizi Bene Comune nonché la complessiva gestione del ciclo integrato dei rifiuti ha subito l’ennesima presa di posizione ostativa dei revisori dei conti attraverso il parere negativo esitato lo scorso 1 dicembre. In verità, il mese scorso si era già assistito allo scambio di note e controdeduzioni rispettivamente tra il Collegio ed Amministrazione.

Il direttore generale Antonio Le Donne era stato costretto a difendere in punta di diritto l’atto deliberativo approvato dalla Giunta che prevedeva la costituzione della MessinaServizi Bene Comune, l’affidamento della gestione rifiuti e il contratto di servizio volto a regolare i rapporti tra il Comune e la nuova società affidataria.  In effetti il grosso dei rilievi mossi sembrava essere stato superato, invece i revisori pur rilevando che sotto il profilo amministrativo contabile nulla osta alla costituzione della nuova società, hanno rilasciato parere non favorevole motivando lo stesso su un aspetto pressoché formale ma secondo loro insuperabile: l’opportunità di “… provvedere a predisporre apposita delibera concernente la costituzione della società per azioni in house e successivamente apposita delibera concernente lo schema di contratto di servizio con il contestuale affidamento della stessa”. In pratica i revisori non hanno ceduto su uno dei punti che avevano anticipato con le osservazioni già formulate precedentemente fino ad esprimere parere negativo, seppure su un elemento piuttosto marginale perché riguardante le modalità di stesura ed il fatto che le azioni amministrative debbano svilupparsi mediante due deliberazioni anziché una.

Sull’argomento interviene stamane il sindacato autonomo OrSA attraverso le dichiarazioni della segretaria provinciale di settore, Francesca Fusco: <<La città ed i lavoratori hanno assistito all’ennesimo passaggio a vuoto nella fondamentale riorganizzazione e ristrutturazione del sistema rifiuti comunale, rispetto al quale l’Amministrazione nel corso di circa tre anni ha inanellato una serie interminabile di magre figure, rivelandosi in più occasioni incapace di prendere una decisione precisa e soprattutto di essere in grado di portarla a buon fine. L’ipotesi Amam è stata accantonata con una disfatta politica consumatasi per mano dello stesso collegio dei revisori, da buona parte dei consiglieri comunali e dallo stesso presidente della società, ovvero quel Leonardo Termini cui lo stesso Sindaco ha successivamente formulato richiesta di dimissioni, incassando un bel “marameo!”.

Successivamente la sgangherata Giunta Accorinti, pur avendo strappato un’intesa di massima con i Capigruppo del Consiglio Comunale che ha già approvato il piano aro su cui è fondata la scelta amministrativa di una nuova società in house che si occupi del settore rifiuti in via esclusiva, è riuscita nell’incredibile impresa di farsi bloccare nuovamente dai revisori dei conti, in verità non nuovi a motivare i loro pareri negativi sulla base di osservazioni che non si limitano ad aspetti di natura amministrativo contabile. Tuttavia, ora che la palla è tornata all’Amministrazione chiamata a scindere in due deliberazioni la costituzione della società ed il contratto di affidamento del servizio, non si può non rilevare come l’incredibile lentezza procedurale e l’incapacità di condurre in porto il percorso amministrativo pressoché delineato, denotano delle responsabilità evidenti su chi istruisce gli atti andando regolarmente a sbattere contro gli ostacoli che si frappongono.

È noto come tale responsabilità non sia nei fatti ascrivibile al sindaco Renato Accorinti, il quale ha dimostrato come non sia lui a condurre realmente il fondamentale procedimento amministrativo, bensì sia riconducibile al direttore generale Antonio Le Donne il quale, dall’alto del suo incarico molto ben remunerato, sulla riorganizzazione del sistema rifiuti non ne ha letteralmente azzeccata una, a partire dalle cose complicate a finire con quelle più facili. Anzi, l’atteggiamento di Le Donne ha palesato una notevole presunzione che ha pesato e pesa fortemente sulle spalle dei lavoratori in attesa di conoscere il loro futuro, con particolare riferimento ai dipendenti di Messinambiente la cui ennesima proroga scadrà alla fine del corrente mese.

Oggi, ormai esasperati dal modo di operare dell’Amministrazione, dinanzi al nuovo stop imposto, invitiamo il Direttore Generale a redigere celermente i nuovi atti deliberativi ed a condurre le operazioni con efficacia, efficienza e con quel pizzico di umiltà necessaria per incassare l’approvazione sia del Collegio dei Revisori sia del consiglio Comunale>>

 

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