Vertenza Liberty Lines, lo sciopero ha ridato fiducia: “Adesso si apra un nuovo tavolo al Mit”

«L’esito della prima azione di sciopero regionale del 30 gennaio per protestare contro la vertenza licenziamento dei 72 dipendenti Liberty Lines impiegati lungo la tratta marittima Messina – Reggio Calabria (59 unità di personale navigante, 5 di comandata, 5 di biglietteria, 3 amministrativo), ha ridato un po’ di fiducia ai lavoratori, i quali sperano ancora in possibili spiragli che possano scongiurare una vera macelleria sociale. Del resto, l’alta adesione allo sciopero del personale navigante e amministrativo della Liberty Lines, proclamato dalle varie sigle sindacali, ne è la conferma». È quanto dichiarato dal Cap. Giacomo Nicocia, segretario della Federazione provinciale della UGL – Mare e Porti. «Va evidenziato – aggiunge Nicocia – che a nulla sono serviti gli incontri territoriali, essendosi ormai conclusa la procedura di licenziamento collettivo, a rimarcare ulteriormente la volontà di Liberty Lines di voler inviare il prossimo 14 febbraio le intimate lettere di licenziamento». La vertenza, sorta in seguito al mancato rinnovo alla società trapanese della concessione di servizio, momentaneamente affidata a RFI/ Blu Ferries in attesa di un nuovo bando di gara, sembra rappresentare ancora oggi la strada privilegiata dalla società di navigazione, a dispetto degli esiti dell’incontro del 04/12/2018 presso il MIT, nell’ambito del quale si era ipotizzata la possibilità di salvaguardare gran parte della forza lavoro coinvolta. «Dopo mesi di incontri infruttuosi, la UGL Mare & Porti e le altre organizzazione sindacali – è il commento di Nicocia – sono state costrette ad indire il primo sciopero. Non possiamo che restare fortemente critici e indignati per i fallimenti fin qui registrati nella trattativa, ed è per questo che abbiamo sensibilizzato ancora una volta la nostra Federazione Nazionale affinché si faccia promotrice della riapertura di un tavolo presso il Ministero dei Trasporti, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali, dei funzionari del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dei vertici di Liberty Lines, RFI e Confitarma. A quel tavolo – aggiunge Nicocia – chiederemo un intervento risolutivo del ministro Toninelli, con l’auspicio che si possa giungere a soluzioni alternative al licenziamento dei 72 lavoratori».

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