Squadre anti terrorismo dei Carabinieri effettuano due arresti a Messina

E’ ormai da un mese che i Carabinieri sulla città vigilano anche con le “Squadre Operative di Supporto”. Le SOS sono la risposta ai gruppi terroristici armati, arginando tempestivamente possibili incursioni armate, anche con l’uso della forza. Uomini addestrati ad entrare in azione in caso di attacchi a fuoco verso gruppi di persone, raid isolati all’indirizzo di cittadine comuni o esponenti delle istituzioni.

Le SOS operano secondo precise regole di ingaggio e svolgono compiti di sorveglianza e ricognizione dei territori loro affidati con il massimo rigore. Tiratori scelti, all’occorrenza impiegano anche fucili d’assalto e sono in grado di operare negli ambienti più diversi.

La sicurezza dei cittadini è la missione principale. Non è dato sapere quanti uomini siano stati inviati in città, ma la loro presenza è costante, anche perché operano a stretto contatto con gli uomini del Nucleo Radiomobile, con i quali effettuano spesso controlli nelle zone più sensibili della città.

Ed è proprio nell’ambito di tali controlli è finito in manette il 34enne messinese Salvatore Strano, ritenuto responsabile di violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e guida di autovettura senza la prevista patente di guida in quanto revocata.

Il secondo arrestato è il 30enne Francesco Galtieri sottoposto al regime della detenzione domiciliare. Il giovane, nonostante fosse sottoposto a tale misura restrittiva, è stato sorpreso nei pressi di un terreno incolto posto a circa 50 metri dalla sua abitazione. Alla vista dei militari ha tentato di raggiungere l’abitazione in maniera piuttosto avventurosa, percorrendo prima un tratto della via pubblica, poi un robusto asse in legno dalla lunghezza di circa 4 mt posto tra la strada e un muretto in costruzione adiacente la sua abitazione. Rendendosi però conto della situazione si è consegnato ai militari. Giudicato per direttissima il giorno dopo e convalidato l’arresto, il Tribunale di Messina lo ha riconosciuto colpevole del reato di evasione condannandolo a un anno e due mesi di reclusione.

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