Smantellata banda specializzata in rapine, i nomi degli arrestati e i particolari delle indagini

Erano specializzati nelle rapine i sei arrestati oggi dalla squadra mobile di Messina che ha chiuso il cerchio sulla banda di malviventi che il 28 marzo scorso ha messo a segno una rapina da ben 420 mila euro ai danni della banca di Credito Peloritano di Barcellona. Stesso gruppo che secondo gli investigatori e la procura della città del Longano ha tentato il colpo lo scorso 1 dicembre ai danni della biglietteria degli aliscafi Liberty Lines di Milazzo. In entrambi i casi il dato che era emerso durante le indagini era la presenza di denaro che si trovava già presso la banca o era in arrivo o doveva essere prelevato dal portavalori. Dopo mesi e mesi di indagini stamattina, in esecuzione delle ordinanze di Custodia Cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Barcellona Salvatore Pugliese, su richiesta dei sostituti procuratori Sarah Caiazzo e Alessandro Liprino, sono finiti in manette Vincenzo Nunnari, 60 anni, Salvatore Di Paola, 18 anni, Giovanni Cortese, 43 anni, Rosario Mazza, 61 anni, Antonio Mascarese, 45 anni e Mirko Silvestri, 33 anni. Tutti e sei messinesi sono accusati a vario titolo ed in concorso tra loro di tentata rapina aggravata, lesioni personali aggravate, porto illegale di arma e rapina aggravata: Le indagini scattano dopo il tentativo di rapina presso la biglietteria degli aliscafi Liberty Lines di Milazzo. Alle 6.30 del mattino tre individui con il volto coperto ed armati di pistola aggrediscono due guardie giurate addette al servizio di trasporto valori alle Isole Eolie. Trasportavano ingenti somme di denaro custodite in uno zaino ed in un trolley. In quell’occasione uno dei malviventi colpiva con il calcio della pistola più volte una delle guardie provocandogli una ferita scomposta alla clavicola ed un trauma cranico con prognosi di 20 giorni. Per difendere il collega, l’altra guardia ha sparato contro i rapinatori che hanno risposto al fuoco e hanno scelto di fuggire senza riuscire a impossessarsi della refurtiva. La Squadra Mobile ha subito visionato le immagini di videosorveglianza della zona individuando l’auto utilizzata dai malfattori, una mini cooper poi risultata rubata. E seguendo i movimenti del mezzo gli investigatori hanno capito che i rapinatori conoscessero tutti gli spostamenti del furgone portavalori sul quale viaggiavano le due guardie giurate prima di parcheggiarlo nei pressi del porto di Milazzo. Attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche i poliziotti sono riusciti a individuare i basisti della banda. Si tratta di Mazza e Mascarese, quest’ultimo dipendente della società Sicurtrasport di Messina che la mattina dell’1 dicembre  si trovava a bordo di uno dei furgoni della ditta che era partito contemporaneamente a quello sul quale viaggiavano le due guardie successivamente aggredite. Dopo un primo tratto di strada percorso insieme i due mezzi si erano però separati all’altezza del casello di Milazzo. I poliziotti riescono a identificare due dei tre rapinatori che hanno assalito le guardie giurate. Ovvero Nunnari e Di Paola. La polizia riesce a prevenire che vengano commesse altre rapine fino al 28 marzo scorso quando invece veniva consumato il colpo ai danni dell’istituto Banca di Credito Peloritano di Barcellona. La banda entra in azione alle ore 11.30. Un uomo travestito da donna ed armato di taglierino, si introduce all’interno della banca, dopo che il cassiere, Mirko Silvestri apre la porta di sicurezza nonostante fosse evidente che non si trattasse di una donna. E una volta all’interno, armato di taglierino avrebbe simulato alla presenza degli altri dipendenti, di minacciare Silvestri che sbloccava il sistema di sicurezza dell’ingresso permettendo anche al secondo complice che indossava un casco di accedere all’interno della banca e prendere 420mila euro che si trovavano fuori dalla cassaforte, perché in attesa di essere prelevati dal portavalori.
Durante le indagini, attraverso le conversazioni tra Mazza e Mascarese, gli investigatori accertano il coinvolgimento dei due nella rapina alla banca perché li sentono concordare la ripartizione del bottino. Capiscono inoltre che quando Nunnari e Di Paola vengono arrestati nella banda per sostituirli viene assoldato Giovanni Cortese.

 

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