Momenti di paura quelli vissuti ieri sera a Messina da un autista dell’Atm. E poteva andare peggio se non fossero intervenuti tempestivamente i Carabinieri del Nucleo Radiomobile. Era ormai sera quando un autobus dell’Atm partì dal capolinea di Piazza Cavallotti per raggiungere il rione Bordonaro. Una corsa come tante, a bordo il 55/enne autista e una comitiva di giovani. Il viaggio, però, si è rivelato da subito problematico. Non appena partiti, infatti, la comitiva di ragazzi ha cominciato ad urlare verso l’autista e, giunti all’incrocio fra la via Cesare Battisti e la via Primo Settembre, uno di questi, mentre il bus era in movimento, è entrato all’interno della cabina di guida, creando una situazione così pericolosa da costringere l’autista ad arrestare bruscamente la marcia, aprire le porte e invitare i ragazzi ad abbandonare l’autobus cercando di chiamare i soccorsi, attraverso il cellulare.
Ma i giovani, al fine di impedirglielo non solo gli hanno inveito contro di tutto, spintonandolo, ma addirittura uno di questi, ha staccato l’estintore dal suo alloggiamento, ha tolto la spina di sicurezza e lo ha puntato dritto al volto del dipendente che, al fine evitare il peggio, si è girato istintivamente urtando violentemente contro una portiera e procurandosi una contusione toracica.
Nonostante tutto il malcapitato è riuscito a contattare il “112” del Pronto Intervento Carabinieri. Di li a qualche minuto sono giunte tre “Gazzelle” del Nucleo Radiomobile, alla cui vista il gruppo ha cercato frettolosamente di uscire dal veicolo per allontanarsi. I Carabinieri, tuttavia, non gli hanno lasciato margini di fuga e li hanno bloccavano immediatamente, mentre arrivavano altri rinforzi.
Condotti in Caserma i giovani sono stati identificati. Si trattava di quattro minori di 16 e 17 anni e tre maggiorenni due di 23 anni e uno di 21. L’autista è dovuto ricorrere alle cure mediche per trauma al torace guaribile in pochi giorni. Nessuna giustificazione è stata data al gesto. Per i giovani è così scattata la denuncia in stato di libertà per interruzione di pubblico servizio, lesioni personali, danneggiamento e violenza e minaccia a incaricato di pubblico servizio.