Rischio chiusura Ccpm Taormina, Cisl: “Non è più tempo di alibi”

La Cisl Messina, col segretario generale Antonino Alibrandi, chiama all’appello deputazione e sindaci

«Chiarezza e decisione, non è più tempo di tentennamenti o di giocare a nascondino. Vogliamo conoscere che intenzioni ha la Regione Sicilia per il futuro del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina».

Il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, rompe il silenzio che c’è attorno al CCPM Bambin Gesù di Taormina e si rivolge direttamente alla Regione che dovrà prendere una decisione prima che scada l’ultima proroga accordata al 31 luglio 2025.

«Come Cisl siamo preoccupati e invieremo una richiesta di audizione alla Commissione Sanità dell’Ars e di incontro al Presidente della Regione, Renato Schifani – annuncia Alibrandi – non possiamo più attendere i tempi indefiniti della politica con un’inerzia che rischia di diventare letale.

Vogliamo che il Governo regionale chiarisca una volta per tutte le proprie posizioni su una struttura che Messina non può e non deve perdere. Per noi è importante conoscere come si vuole procedere per tutelare il diritto alla salute dei piccoli pazienti presi in carico e in cura presso il Centro di Taormina ma anche per il personale sanitario del suo complesso.

Riteniamo che la presenza del CCPM Bambin Gesù sia anche una garanzia per il mantenimento dell’intero presidio ospedaliero San Vincenzo che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per una delle località turistiche più importanti d’Italia e per il bacino d’utenza di tutti i comuni del distretto sanitario del territorio.

Una struttura ospedaliera che non può e non deve essere ridimensionata ma anzi tutelata e potenziata, così come previsto anche dalle direttive del Piano PNRR».

Alibrandi, che nei giorni scorsi ha incontrato una delegazione del comitato dei genitori dei piccoli pazienti del CCPM, lancia anche un appello alla responsabilità ai rappresentati dei cittadini.

«Come Cisl ci aspettiamo che tutta la deputazione regionale ed i sindaci del territorio facciano fronte comune per definire la questione in maniera positiva considerato anche che l’ostacolo, più volte sbandierato, della legge Balduzzi è ormai superato dopo il Ministero della Salute e quello dell’Economia hanno chiarito che la Sicilia, per la propria conformazione orografica e la vastità del territorio, può mantenere due strutture di cardiochirurgia pediatrica. Non ci sono, quindi, più scuse o alibi.

Adesso bisogna avere il coraggio di agire. E dal Presidente Schifani ci aspettiamo che mantenga gli impegni assunti lo scorso anno con i familiari dei piccoli pazienti, ovvero quello di mantenere il CCPM dove si trova adesso».

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