Buona parte dei voti sono stati confermati, cinque studenti hanno ottenuto un punteggio maggiore
Un applauso, quasi liberatorio, di studenti e genitori ha accompagnato la fine dell’esame orale di maturità di una classe del liceo scientifico Galileo Galilei di Spadafora sostenuto per la seconda volta per decisione del Tar, dopo che l’Ufficio scolastico regionale della Sicilia aveva individuato irregolarità, confermate dai giudici.
A chiudere è stata la studentessa la cui famiglia aveva presentato il reclamo dopo gli esiti finali della maturità. Un portavoce degli studenti ha affermato che la classe “ha sostenuto l’esame con onestà, sincerità e tranquillità”.
“Ringraziamo la Commissione per averci messo a nostro agio – ha aggiunto alla presenza dei legali dei ragazzi, gli avvocati Caterina Galletta e Andrea Fiore – il Galileo Gallei non è solo la scuola del ricorso. Noi viviamo a testa alta e per questo bisogna fare chiarezza dicendo la verità, ovvero che tutti noi siamo stati trattati nello stesso modo”.
Gli studenti soltanto tre settimane fa hanno appreso che i giudici amministrativi avevano respinto il ricorso, da loro presentato, per evitare che l’azione legale intrapresa da una loro compagna di classe li costringesse a rimettersi a studiare.
Il secondo esame è cominciato due giorni fa e si è concluso oggi con gli ultimi due studenti da esaminare.
“Si manifesta soddisfazione per la positiva conclusione della sessione d’esame e si augura a tutti i ragazzi un futuro denso delle soddisfazioni che meritano, ognuno secondo le proprie aspirazioni”. Lo afferma l’avvocato Maria Chiara Sgrò legale della famiglia che con il suo il ricorso ha fare ripetere gli esami di maturità nel liceo scientifico Galilei di Spadafora, “ringraziando il dirigente scolastico provinciale Stello Vadalà e tutta l’istituzione scolastica, compresa la Commissione d’esame nominata, per la professionalità e la partecipazione, anche umana, dimostrata in una vicenda così complessa da gestire”. “Per tutto il periodo – osserva l’avvocato Sgrò – la famiglia della giovane mia assistita, che non ama il protagonismo, ha tenuto un profilo riservato, pur a fronte di inopportuni giudizi sommari e di palesi inesattezze diffuse anche mediaticamente da soggetti contro interessati”. Il legale ricorda che “la commissione ispettiva ministeriale ha acquisito prove scritte inconfutabili, oltre che le confessioni dei diretti protagonisti, comprovanti gravi violazioni normative: a seguito di ciò non poteva che essere annullata la prova orale”, quindi, aggiunge, “sul punto c’è poco da aggiungere”. “Sul fatto che la questione sia rimasta aperta troppo tempo aggravando la condizione psicologica degli alunni – sottolinea – forse è stata inopportuna la presentazione del ricorso al Tar da parte degli alunni. Ricorso che già in partenza, visti gli incredibili e univoci esiti dell’ispezione ministeriale, non aveva alcuna possibilità di accoglimento e che ha avuto il solo effetto di prolungare per altri due mesi lo stato di incertezza, le false speranze e il disagio emotivo degli alunni, oltre – rileva l’avvocato Sgrò – che richiamare l’attenzione dei media locali e nazionali su un avvenimento che non poteva che mettere in cattiva luce un Istituto scolastico che rappresenta un punto di riferimento per il comprensorio”.
In merito ai voti finali, buona parte sono stati confermati compreso quello della ragazza ricorrente, altri cinque studenti hanno ottenuto un punteggio maggiore.