Revoca Scurria, presentato ricorso al Tar Sicilia

Nella sua dichiarazione pubblica, Scurria utilizza toni fermi ma misurati

Si accende il dibattito giuridico e amministrativo a Messina dopo l’annuncio, da parte dell’avvocato Marcello Scurria, della presentazione di un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale). Un ricorso che contesta di fatto la rimozione del Presidente Schifani. L’ex sub-commissario al risanamento della città, figura nota nel panorama legale siciliano, ha rilasciato una nota stampa dettagliata in cui ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad agire per via giudiziaria.

Scurria ha spiegato quando ha deciso di prendere questa decisione: “L’incomprensibile quanto assurda decisione di revocare la priorità ai soggetti fragili, mi ha spinto – l’ultimo giorno utile – a contestare il prevvedimento di revoca dell’incarico adottato dal Commissario straordinario Schifani”.

Secondo quanto comunicato dall’avvocato, il ricorso ha come obiettivo quello di chiamare il TAR a pronunciarsi sulla legittimità di alcune procedure amministrative, che sarebbero, a suo dire, viziate da gravi irregolarità. Pur non entrando nei dettagli tecnici, Scurria lascia intendere che si tratti di scelte operate da enti pubblici che potrebbero aver trascurato i principi fondamentali di trasparenza, imparzialità e rispetto delle norme di legge.

Nella sua dichiarazione pubblica, Scurria utilizza toni fermi ma misurati, parlando di una scelta anche per difendere la sua reputazione: “Ritengo, altresì, la revoca dell’incarico lesiva della mia reputazione personale e professionale e potenzialmente dannosa per la prosecuzione efficace del processo di risanamento”.

Se accolto, il ricorso potrebbe avere ripercussioni significative sul piano amministrativo, costringendo gli enti interessati a rivedere decisioni già adottate e ad adeguare le loro procedure ai criteri indicati dalla legge. Un’eventualità che, nel contesto delicato delle dinamiche istituzionali messinesi, potrebbe aprire nuovi scenari politici e gestionali.

Il ricorso è ora all’esame dei giudici del TAR Sicilia, che nei prossimi mesi valuterà le argomentazioni presentate. Nel frattempo, la vicenda si arricchisce di reazioni e riflessioni, in un clima dove legalità e partecipazione democratica tornano – o dovrebbero tornare – al centro della vita pubblica.

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