Renzi sigla il Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana di Messina

Sono 332 milioni di euro che arriveranno nella provincia di Messina e che potranno dare una grande boccata d’ossigeno ad un territorio troppo spesso dimenticato dalla politica nazionale. I fondi dovranno essere spesi entro 3 anni e saranno così suddivisi: i primi 61 milioni entro il 31 dicembre del 2017, i rimanenti 271 milioni da spendere entro il 2020. All’interno del patto sono contenuti diversi interventi utili per risolvere tanti problemi che potrebbero far ripartire la città metropolitana di Messina. Il premier Renzi è giunto con un’ora di ritardo sulla tabella di marcia e la cerimonia ha preso il via alle 18.30 con il saluto istituzionale del Magnifico Rettore, Pietro Navarra, il quale ha ringraziato il premier per avere scelto l’Università di Messina come tappa fondamentale per il concreto avvio, con risorse e progetti, di una nuova fase di crescita per il nostro territorio che, inevitabilmente, ne determinerà il suo futuro. Poi è stata la volta del sindaco Renato Accorinti con la sua immancabile maglietta “Free Tibet”, che ha spiegato che i fondi sono stati suddivisi in quattro macro aree nella provincia ed ha garantito che tutto è filato liscio senza alcuna “interferenza”. Il sindaco ha parlato di aree inquinate come la valle del Mela, ed ha descritto il territorio messinese, uno dei più belli al mondo, spesso violentato dalla mano indiscriminata dell’uomo. “Possiamo realizzare infrastrutture importantissime -ha ribadito Accorinti-, il porto di Tremestieri, strade, possiamo recuperare l’acquedotto Montesanto e sistemare il Fiumefreddo per evitare la penuria d’acqua in città, e tante altre opere di fondamentale importanza”. Accorinti ha poi ricordato la continuità territoriale che dovrebbe essere garantita ai siciliani, ma su questo il premier si è già espresso indicando il Ponte sullo Stretto l’unica soluzione possibile.

Matteo Renzi dopo aver ringraziato la prestigiosa Università di Messina nella quale hanno studiato anche dei premi Nobel, ha voluto porgere un saluto a tutti i sindaci presenti “per me sono ancora colleghi, visto che conosco bene cosa vuol dire essere l’ultimo a “spegnere la luce”. I primi cittadini -ha affermato il premier- spesso sono gli ultimi, proprio perchè hanno un compito arduo al limite del possibile”. Renzi ha ribadito l’importanza del Patto per tante opere utili che si potranno realizzare come il rifacimento delle autostrade siciliane “per evitare di saltellare in una strada che spesso sembra un campo da golf”. Il Presidente del Consiglio ha lanciato un monito agli amministratori presenti sull’utililizzo dei fondi europei: “Qualcuno ancora non ha compreso bene che questi finanziamenti sono soldi nostri -ha spiegato Renzi-. Noi diamo 20 miliardi l’anno all’Europa che ce ne restituisce 12, ma la beffa avviene quando non riusciamo a spenderli e se li riprendono indietro”. Una parentesi sul G7 di Taormina, che in un primo momento doveva essere tenuto a Firenze “poi quando qualcuno disse che la Sicilia è terra di mafia, ho deciso di dimostrare che questa terra è la culla di tante culture, con posti meravigliosi ”. Renzi ha, inoltre, ricordato ai sindaci presenti che è stato approvato un bonus energetico e per la prevenzione sismica esteso anche ai condomini ed alberghi. Infine il momento solenne dell’apposizione della firma da parte del premier, del sindaco metropolitano e del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.

 

 

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