Rapine a Messina, condannati quattro componenti della banda

Arrivano le condanne per quattro dei cinque arrestati per diverse rapine perpetrate a Messina. I componenti della banda hanno scelto il rito abbreviato ed hanno ottenuto una pena minore da quella richiesta inizialmente dal Pm. Il 28enne Salvatore Di Paola è stato condannato a11 anni e 10 mesi e 4.700 euro di multa; il 34enne Antonino Mangano a 9 anni e 4 mesi e 3.350 euro di multa; il 30enne Andrea Giacalone a 5 anni e 2 mesi e 1.800 euro di multa; il 59enne Vincenzo Nunnari a 2 anni e 10 mesi e 800 euro di multa. I primi tre sono stati anche interdetti dai pubblici uffici. Il Pm aveva chiesto 13 anni per Di Paola, 11 anni per Mangano, 5 anni per Giacalone, 2 anni e 8 mesi per Nunnari.

Le indagini dei poliziotti, coordinati dal sostituto procuratore Piero Vinci, scattarono il 1 settembre 2016 quando i rapinatori presero di mira la gioielleria Stroili di viale San Martino il bottino fu di cinquantamila euro. In quell’occasione i criminali costrinsero le dipendenti della gioielleria ad aprire le vetrine afferrandole per il collo. Ad agire Mangano e Di Paola. Tre mesi dopo il 13 dicembre i rapinatori misero a segno un colpo, prima in una macelleria, poi in una tabaccheria a distanza di poche ore. La prima alle 18:50 sul corso Cavour, la seconda 20 minuti dopo a Piazza San Clamente. Settemila euro il bottino arraffato. In entrambi gli episodi fu usata una pistola con una canna abbastanza sporgente, immortalata insieme ai rapinatori dalle telecamere di sorveglianza presenti nei vari negozi. L’arma fu sequestrata il 29 dicembre durante un colpo all’agenzia Ina Assitalia. Una Bernardelli semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa, persa da uno dei rapinatori insieme a una scarpa. Un’arma puntata contro i dipendenti dell’agenzia assicurativa minacciando di usarla perché “noi in Romania facciamo così”, ostentando un accento straniero. Non mancava la scaramanzia tra i rapinatori che sceglievano in base al colore che avrebbe portato più o meno male al buon esito del colpo. Ultima rapina messa a segno da Di Paola e Mangano quella ai danni del punto vendita Messinsaldo il successivo 12 gennaio. In quell’occasione i rapinatori mostrarono dei coltelli, e dopo aver minacciato i dipendenti e aver preso il contenuto della cassaforte, circa 900 euro in tutto, oltre alla borsa preziosi cellulare orologio in possesso delle persone che si trovavano all’interno del punto vendita, rinchiusero dentro il bagno dell’ufficio il personale che, successivamente riuscì a dare l’allarme.

 

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