“Intendo capire la situazione prima di pronunciarmi in modo netto. Disordini di questo genere sono preoccupanti e sempre correlati al disagio: sia quello che le ingenera che quello che determinano”, così la neoeletta all’Ars Elvira Amata circa quanto occorso oggi allo Sprar di Curcuraci. “Va da sè che è necessario comprendere se e quali diritti siano stati lesi in questo caso e individuare le responsabilità. E, una volta per tutte, sarebbe opportuno che chi di dovere iniziasse a seguire con attenzione le dinamiche della vita di questi centri, nell’interesse di chi vi è ospite, degli operatori che sono attivi al loro interno e dei cittadini che vivono nelle zone in cui i centri sono ubicati. Una circostanza quest’ultima, che non mi stancherò mai di bollare come assurda: si è imposta una convivenza sregolata spesso in zone che vivono già problematiche sensibili e si vedono trascurate -se non abbandonate- dalle istituzioni, senza porsi il problema di come questa coesistenza vada gestita con la cittadinanza locale, evitando che si verifichino situazioni di rivolta come quelle a cui nel nostro paese (e anche a Messina) abbiamo già assistito. E la memoria torna ai recenti fatti di Bisconte. Le istituzioni hanno il dovere di tutelare i cittadini, non lo si dimentichi”, conclude.