«Una Amministrazione che in campagna elettorale ha fatto della “partecipazione” la sua bandiera avrebbe dovuto convocare l’incontro con i sindacati prima della delibera di costituzione della nuova società». Il commento amaro è dei segretari della Fit Cisl di Messina, Manuela Mistretta, Letterio D’Amico e Rosaria Perrone alla vigilia della riunione convocata dall’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, per discutere della nuova società di gestione dei rifiuti.
Sono tre i punti sui quali la Fit Cisl insisterà durante il “faccia a faccia” con l’assessore Ialacqua. Il primo riguarda l’individuazione degli uffici: i locali di via Dogali, infatti, saranno abbandonati entro la fine dell’anno per lo scioglimento anticipato dei contratti di locazione. «Dove opererà la nuova società?» si chiede la Fit Cisl che propone che «vengano utilizzati gli immobili ex Provincia per l’economicità dei costi».
Altra questione che sarà posta all’attenzione dell’Amministrazione è quella della mobilità interaziendale. «Da anni – spiegano i sindacalisti della Fit Cisl – con le liquidazioni di Ato3 e Messinambiente, i lavoratori della prima sono mai riusciti ad essere trasferiti alla seconda. Adesso cosa si intende fare?».
Attenzione anche ai mezzi di proprietà di Messinambiente che per la Fit, benchè vetusti, «rappresentano uno dei pochi asset positivi della liquidazione e quindi non potranno essere utilizzati dalla nuova società. Pensiamo – sostengono Mistretta, D’Amico e Perrone – che l’unica strada percorribile sia l’acquisto di nuovi mezzi. Questo per evitare il costante ricorso a noleggio da aziende esterne al quale Messinambiente ha fatto troppo spesso ricorso, coi risultati che sono noti a tutti».
Ultimo aspetto è quello che riguarda i nuovi componenti del Consiglio d’amministrazione. Anche qui, la Fit Cisl auspica una netta cesura rispetto al passato. «Basta manuale Cencelli – sostengono i sindacalisti – per gestire in maniera efficiente la nuova società occorrono professionisti con riconosciute capacità manageriali che possano evitare gli errori compiuti nel passato che hanno affossato l’ormai defunta Messinambiente».