L’appalto fu assegnato nell’aprile 2022 ma i lavori non sono mai iniziati
La più antica chiesa costruita dai Normanni in Sicilia si trova a Messina, nella frazione di Mili S. Pietro. Ma la scalinata per raggiungerla attende da tre anni la messa in sicurezza.
Un problema ancora non risolto nonostante addirittura nel 2021 ben 207 cittadini di Messina avessero indicato la necessità di mettere in sicurezza la scalinata. Lavori necessari per permettere ai tanti turisti ed escursionisti che vogliono visitarla di farlo in sicurezza.
Con delibera n. 641 del 24/11/2021, la Giunta comunale approvava il Documento sulla partecipazione di “Democrazia partecipata 2021”. Iniziativa che, a seguito della L.R. 5/2014 prevede l’obbligo annuale per i Comuni siciliani di spendere almeno il 2% dei fondi su progetti scelti dai cittadini.
La Giunta comunale di Messina prevedeva la destinazione dei fondi alla realizzazione di un campetto di calcio a Cumia superiore. Ma anche di «utilizzare le eventuali economie che dovessero risultare dopo l’esecuzione dei lavori, per la “Messa in sicurezza della scalinata e del piazzale della Chiesa di Santa Maria di Mili-I Circoscrizione».
Economie che vengono presto individuate, tanto che il competente Dipartimento comunale già nell’aprile 2022 provvedeva alla redazione dei documenti progettuali e alla loro pubblicazione sul Portale appalti del Comune anche per il progetto relativo alla scalinata di S. Maria di Mili.
“Rifacimento del campetto di calcio a Cumia Superiore e messa in sicurezza della scalinata e del piazzale della Chiesa di Santa Maria di Mili”, è la denominazione dell’appalto. Importo complessivo Euro 106.348,00, importo a base d’asta di Euro 78.570,00.
L’appalto viene assegnato il 23/03/2022 alla ditta C.O.I.S. S.R.L. di Favara (AG) per Euro 67.774,43 con un ribasso pari al 29,994 %.
Il procedimento tuttavia, come segnalava il Coordinamento per la tutela della chiesa normanna di Mili e come fatto presente da alcune interrogazioni consiliari, viene sin dall’inizio viziato da errori macroscopici.
La Relazione tecnica e il Computo metrico riguardano infatti, oltre al campetto di Cumia, «la messa in sicurezza della scalinata e del piazzale della chiesa di Santa Maria di Mili S. Marco». Si trattava in realtà della piazza S. Marco e della vicina scalinata site, appunto, a Mili S. Marco e non della scalinata indicata dai cittadini.
Dei documenti progettuali veniva chiesto dal Coordinamento la revoca in autotutela per evidenti difformità rispetto all’oggetto della delibera e la riformulazione corretta. Revoca che non risulta mai effettuata a fronte di rassicurazioni verbali di esponenti dell’Amministrazione che i lavori sarebbero stati eseguiti sulla scalinata indicata dai cittadini, cioè a S. Maria di Mili.
Nel frattempo, a distanza di più di tre anni dalla votazione e dalla delibera di Giunta, i lavori al campetto di calcio di Cumia, nonostante enormi ritardi, sono visibilmente al termine.
La scalinata della chiesa normanna più antica di Sicilia continua a presentare le solite, vecchie problematiche.
Quanto tempo ancora ci vorrà perché la volontà dei cittadini sia rispettata e un monumento così importante possa essere raggiungibile in sicurezza?