Sold out al Teatro Vittorio Emanuele in occasione del tributo a Pino Daniele nato da un incontro casuale tra il produttore Raffaele Manfredi e la voce storica dei Bonunusai Marcello Fatato in questa Messina che, a dispetto di quanto quotidianamente l’affligga, ben risponde a ogni sorta d’iniziativa in ambito musicale. Giocavano in casa i Bonumusai, la band peloritana che ha suonato le prime note dell’artista napoletano prima ancora che sul palcoscenico facessero ingresso i presentatori Emilio Pintaldi e Loredana Bruno. Alla destra della platea, anch’egli sul palco, il maestro Pietro Mantilla dipingeva intanto una tela ispirata ai testi di Pino Daniele che, insieme a quelle in vendita giĂ esposte nella hall del teatro, avrebbe fruttato alla Caritas e alle suore Figlie del Divino Zelo il ricavato piĂą alto risultante dalle singole offerte in busta chiusa. Tanti sponsor a mettere in moto una poderosa macchina organizzativa che, nel tracciare il profilo umano e artistico di Pino Daniele, ha regalato oltre due ore di musica.
Alla batteria Nino Pettineo, al basso Nello Fatato, alle tastiere Umberto Parisi, alla chitarra Antonello Amante e al sax Salvatore Perrone, i Bonumusai hanno accompagnato dapprima il solista della Band poi l’anfitrione Nuvio, artista di origine napoletana da anni trapiantato a Messina. Pashmina bianca e camicia fuori dai pantaloni, come ai tempi del Tout Va, e un tanto costante quanto riuscito tentativo di stravolgere la scaletta della serata.
Quindi è la volta dell’attesissimo musicista, cantautore e percussionista napoletano Tony Esposito. SonoritĂ musicali provenienti da diversi paesi mescolati a ritmi tribali e melodie tipicamente partenopee, punto di riferimento della cosiddetta “Napoli-power”. E, tra le note di Pino Daniele, del quale scorrono immagini di repertorio sullo schermo alle spalle degli artisti, Esposito accende la folta platea del Vittorio Emanuele con la sua “Kalimba de luna”, aggiudicatasi “Un disco per l’estate” nel lontano 1984.
Sul palco anche Rino Zurzolo, contrabbassista napoletano dei Batracomiomachia e tra gli artisti che lavorarono al fianco di Pino Daniele in sala registrazione per l’incisione del disco “Terra mia”. Poi Ernesto Vitolo, autodidatta, polistrumentista e compositore che si approcciò alla musica a soli 6 anni. Vitolo nel 2008 partecipò al progetto “Ricomincio da 30” di Pino Daniele e fu allora che le strade dei due artisti si intrecciarono.
Durante la serata il contributo poetico del messinese Giovanni Malambrì, ennesimo omaggio sulle rive dello Stretto all’Eduardo della canzone, come lo definì il conterraneo Massimo Troisi. All’ingresso del Teatro la possibilitĂ di visionare biglietti dei concerti di Pino Daniele, dischi in vinile e una galleria fotografica curata da Enrico Di Giacomo.
Un’occasione, in definitiva, per far rivivere attraverso la sua musica quel grande artista che ha affrescato Napoli e l’Italia tutta di “mille culure”.