“Ci sono argomenti dei quali non ci si può limitare a discutere sui Social o nei bar; ci sono questioni delle quali non si può decidere senza curarsi dell’opinione dei cittadini”, così la capogruppo di AP in consiglio comunale, Daniela Faranda, che ha presentato una proposta relativa alla questione hotspot. “Sono lieta che oggi i miei colleghi abbiano votato la proposta di discutere con urgenza in aula un argomento che sta molto a cuore ai messinesi. Pensare di imporre volontà terze su un territorio che non vuole, non può, non è pronto e non ha i requisiti per ospitare un centro di prima accoglienza come quello paventato, è inammissibile. Già in passato, il ministro dell’interno di allora aveva compreso l’esigenza di un passo indietro; è bene che il Governo rifletta con attenzione e non faccia fughe in avanti mostrandosi sordo a quanto il nostro territorio “urla a gran voce”. È altresì essenziale che il sindaco assuma pubblicamente una posizione in contesti che siano istituzionali e non solo televisivi, palesando con chiarezza la linea che, in quanto massima rappresentanza cittadina eletta, intende portare avanti e specifichi quali siano stati fino ad ora i termini dell’interlocuzione con il Viminale. Noi, nel nostro ruolo di consiglieri abbiamo il dovere di alzare la voce a nome della collettività che rappresentiamo laddove chi di dovere non si premuri di ascoltare adeguatamente le istanze cittadine prima di decidere. Ed è per questo che , insieme ai centristi, ringrazio i colleghi che trasversalmente hanno appoggiato la proposta, auspicando che prestissimo potremo ascoltare in consiglio il sindaco, giacché è proprio quella cittadina l’assise in cui va affrontato un confronto su un argomento di tale impatto sulla nostra società”, conclude. La proposta che è stata trasmessa, per conoscenza anche al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Messina.