Giù dal treno durante la traversata dello Stretto, interviene anche il Tribunale del Malato

Un intervento della Capitaneria di Porto di Messina ha innescato il caos nel servizio essenziale in merito ai treni a lunga percorrenza che si imbarcano sulle navi e una segnalazione di Non Conformità su Nave Scilla ha procurato la reazione confusa dell’azienda RFI che ha ordinato ai Comandi di bordo di far scendere i viaggiatori dal treno, anche dai treni notte, prima della traversata dello Stretto.

I sindacati si chiedono se, nel frattempo, siano intervenute nuove norme per la sicurezza o se i precedenti Comandi della Capitaneria di Porto e le Direzioni di RFI che si sono succedute abbiano operato per 115 anni con leggerezza, esponendo a rischio l’incolumità dell’utenza e degli equipaggi.

A pagarne le conseguenze è l’utenza della fascia sociale più debole che usa il servizio per i costi contenuti rispetto alle alternative, per non parlare dei viaggiatori portatori di handicap, con mobilità ridotta, che devono affrontare l’avventura di scendere dal treno e risalire dopo mezz’ora in assenza delle strutture adatte allo scopo. A tal proposito è intervenuto il Tribunale del Malato che per voce della coordinatrice Angela Rizzo ritiene siano state “violate sia la convenzione sui diritti delle persone con disabilità che la legge 67 del primo marzo 2006 in materia di misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni“.

I rappresentanti dei lavoratori sospettano che dietro il “silenzio tattico dell’azienda” si nasconda il progetto di sbaraccamento del servizio essenziale, anche per le dichiarazioni della Capitaneria di Porto che ha più volte specificato di aver rilevato alcune “Non Conformità” solo su Nave Scilla mentre Rfi, con inedito zelo, ha ritenuto opportuno estendere immediatamente il provvedimento in tutte le navi esclusa N/T Messina.

Alla luce dei fatti Cgil, Cisl, Uil, Orsa, Fast, Ugl, Rsu 18 chiedono di sapere cosa si è deciso nell’incontro tenutosi al Ministero dei Trasporti il 5 luglio u.s. a cui hanno preso parte RFI e Capitaneria di Porto, in particolare sarebbe essenziale capire se sono intervenute nuove normative e quali sono le caratteristiche di N/T Messina che hanno consentito l’autorizzazione.

I sindacati, non conoscendo i dettagli della vicenda, presumono che la Capitaneria faccia riferimento a ordinanze ministeriali risalenti agli anni 95/98 con cui si norma il “camperaggio” nelle navi Ro-Ro attraverso il divieto per i passeggeri di sostare nei veicoli motorizzati provvisti di serbatoio per il carburante, quindi, potenziali infiammabili. Se così fosse, assimilare le carrozze ferroviarie a un camper è inverosimile, in quanto, le carrozze dei treni non contengono materiale infiammabile e sono certamente più simili alle centinaia di alloggi dislocati in ogni nave passeggeri a disposizione dell’utenza.

Pertanto le Organizzazioni Sindacali chiedono:

-a RFI un incontro urgente per essere informate sull’evolversi della delicata questione in oggetto;

-alla Capitaneria di Porto di Messina di chiarire se la Non Conformità è riferita solo a Nave Scilla e/o di chiarire per quali principi normativi è stata estesa a tutta la flotta ferroviaria;

-al Ministero dei Trasporti di attivarsi per normare definitivamente la navigazione dei treni a lunga percorrenza nello Stretto di Messina che per questioni strutturali non è assimilabile al traghettamento di veicoli motorizzati su navi Ro-Ro.

 

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