La sera del 24 gennaio scorso, nel villaggio Bordonaro a Messina, furono esplosi svariati colpi di pistola, a distanza ravvicinata, nei confronti di un uomo che, solo il caso fortuito, è scampato alla morte. La Polizia di Stato, al termine delle indagini, ha arrestato il 18enne Gabriele La Rosa, ritenuto l’esecutore materiale, ed il 26enne Rosario Mollura, considerato il mandante. Il motivo del gesto, sarebbe riconducibile ad un debito, di poco conto, non pagato probabilmente per acquisto di sostanza stupefacente. La vittima, la sera dell’agguato, aprì la porta di casa e si trovò in mezzo ad una raffica di fuoco. Successivamente fu trasportato in ospedale, dove i medici constarono che un proiettile aveva lambito il fegato senza determinare conseguenze letali.
Le indagini scattarono immediatamente. Intercettazioni ambientali e telefoniche, perquisizioni domiciliari, riscontri balistici, sequestri di armi e cartucce, sono alcuni degli strumenti investigativi che hanno permesso ai poliziotti di raccogliere elementi probatori ritenuti, dalla Procura della Repubblica di Messina, più che sufficienti a sostenere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di tentato omicidio ed a giustificare la conseguente applicazione della misura cautelare in carcere, la cui ordinanza è stata eseguita poche ore fa.
L’operazione di polizia, conclusasi in tempi rapidissimi nonostante le difficoltà del caso legate, tra l’altro, alla reticenza della vittima che non ha collaborato con gli inquirenti, ha permesso di ben delineare i ruoli di ciascuno degli indiziati. Per gli investigatori, Mollura, che solo qualche giorno fa è stato tratto in arresto per porto abusivo di armi e maltrattamenti, sarebbe mandante; mentre La Rosa è considerato l’esecutore materiale. Tre le armi rinvenute nell’appartamento di quest’ultimo: una pistola con matricola abrasa, una a salve ed una con matricola illeggibile, e cinque cartucce inesplose. Per tali reati, La Rosa è stato tratto in arresto dalla polizia giudiziaria.
