Elegante esecuzione del Trio Roma Classica al Palacultura di Messina

Un altro pomeriggio di musica al Palacultura di Messina. E ancora all’insegna del romanticismo con il Trio Roma Classica, atteso in questa grande stagione concertistica organizzata dall’Accademia Filarmonica e dall’Associazione Bellini.
Il messinese Santi Interdomato al violino, un Matteo Goffriller del 1710. Quattordici anni sulle rive dello Stretto e quattro saggi nella saletta della Laudamo, al tempo in cui  muoveva i primi passi nel mondo della musica. Alessandra Leardini al violoncello, particolarmente attiva nell’ambito cameristico e membro dell’orchestra Roma Sinfonietta, sotto la direzione di illustri musicisti quali PrĂŞtre, Mannino, Gatti, Sinopoli, Morricone.
Antonello Maio al pianoforte. All’attivo riconoscimenti nazionale e internazionali in qualitĂ  di solista o componente di gruppo da camera, nonchĂ© numerose registrazioni di compositori contemporanei trasmesse dalla Rai e da Radio Vaticana. Grande esecuzione del Trio in sol maggiore di Haydn, padre del genere cameristico nato da una radicale trasformazione classicista della sonata a tre barocca. Eleganti variazioni nel primo tempo e una cantabilitĂ  piĂą intimamente lirica in quello successivo, fino al Rondò all’Ongerese, di matrice spiccatamente magiara.
Quindi il Trio op. 8 di Chopin, opera d’esordio del compositore polacco che non mancò di riscuotere l’autorevole consenso del Giornale musicale generale che nel Trio vi trovò “tutto nuovo: la scuola che è neoromantica, l’arte di suonare il piano, l’individualitĂ , l’originalitĂ , o piuttosto il genio”. DensitĂ  della parte pianistica è frequente utilizzo del violino nelle registro medio e grave del primo tempo, poi un vivace Scherzo in sol maggiore, con un Trio in do maggiore, in ritmo di mazurka, dal tono piĂą lirico, e un Rondò a chiudere la prima parte del concerto.
Segue il Trio n. 1 in re minore di Mendelsshonn-Bartholdy, eseguito per la prima volta a Lipsia nel 1839 e per il quale Schumann ebbe parole di elogio, intravedendo in Mendelsshonn il primo musicista che individuava le contraddizioni dell’epoca e le riconciliava. La composizione eseguita riflette infatti il profondo equilibrio interiore che caratterizza il musicista di Amburgo.
Il Trio Roma Classica congeda il pubblico con Beethoven, subito dopo le parole vibranti d’emozione del violinista Interdonato, a ripercorrere quel breve tempo nella cittĂ  che gli diede i natali.

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