Il medico, per effettuare in anticipo gli interventi chirurgici, avrebbe preteso la somma di 1.500 euro
Chi voleva saltare la lista d’attesa e farsi operare in anticipo avrebbe pagato una somma di denaro pari a 1.500 euro. La vicenda si sarebbe protratta per quattro anni, ma i Carabinieri del Nas hanno posto fine all’illecito.
Nell’ambito di attività d’indagine tese al controllo dell’attività libero professionale intramuraria (ALPI) coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina e condotta dai militari del NAS di Catania, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina ha emesso un’ordinanza su richiesta di applicazione di misura cautelare personale a carico del Responsabile di Unità Operativa Semplice Dipartimentale del P.O. Piemonte di Messina.
Il medico è ritenuto responsabile del reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Per l’accusa, la condotta illecita consisteva nello sfruttare la propria posizione di primario dell’U.O.S.D., inducendo numerosi pazienti (una ventina circa) nel periodo 2021-2024, a corrispondergli la somma di denaro di 1500 euro.
Il pagamento avrebbe avuto lo scopo di essere sottoposti a intervento chirurgico in anticipo rispetto ai tempi ordinari. Così facendo, avrebbe arrecato un danno agli altri pazienti presenti in lista d’attesa.
La misura cautelare emessa e applicata è quella della sospensione dall’esercizio della professione sanitaria per un anno.
L’attività d’indagine ha permesso di evidenziare una condotta del medico reiterata e consolidata nel tempo.
