“Anche la giornata di ieri ha evidenziato, in tutta la sua drammaticità, la grave condizione in cui versano le strutture della Sicilia deputate alla previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia”. Così il Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, in una lettera indirizzata al Governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. Nel documento, che fa seguito a due precedenti note inviate nel mese di giugno, si sottolinea come, nonostante la particolare situazione meteorologica in atto e seppure all’origine degli incendi boschivi sia da annoverare la mano dell’uomo che agisce nei territori per dolo o per colpa, ci sia anche l’inadeguata organizzazione della Regione a fronteggiare il fenomeno attraverso una campagna antincendio efficiente. Molte le fragilità del sistema regionale, a partire dalle difficoltà di gestione della Sala operativa unificata. Crocetta replica parlando di “scrica barile”, tipica risposta politica di chi non vuole ammettere le proprie colpe ed asseggnarle sempre agli altri. Ancora si sta facendo la conta dei danni, ma le prime stime sono davvero allarmanti sia in termini economici, sia per la distruzione di un ecosistema già fragile. Animali morti, strutture devastate, danni per milioni di euro. Si tratta di autentiche azioni di terrorismo che mettono in ginocchio un’intera Regione massacrano le aziende, le colture, il paesaggio e danneggiano in modo irreparabile la biodiversità del territorio. Un patrimonio devastato. Per il presidente di Coldiretti Francesco Ferreri ” Il vero disastro riguarda l’assoluta mancanza di soluzioni. Qualcuno in questa Regione deve assumersi la responsabilità della tragedia degli incendi. Se ci sono piromani devono andare in galera, ma non è possibile che ogni anno si ripeta la stessa situazione. All’estate bisogna pensarci in inverno con azioni di tutela, di pulizia delle aree ma soprattutto rompendo un sistema che mette a rischio la vita umana e l’attività economica”.