La Filt Cgil ha indetto per il 5 luglio una prima giornata di sciopero dei lavoratori della Società Bluferries a sostegno della piattaforma per il rinnovo contratto integrativo presso questa azienda. Il sindacato contesta “l’atteggiamento di chiusura assunto dall’azienda, che pretende di imporre condizioni peggiorative rispetto agli anni passati, con l’offerta di un salario integrativo notevolmente inferiore al precedente, e solo a parte del personale mentre ai restanti tre quarti di questi verrebbe addirittura completamente negato”.
I rappresentanti dei lavoratori non accettano, inoltre, l’organizzazione del lavoro che prevede una programmazione di servizi comunicata unilateralmente, con richiesta di maggiori prestazioni, ma senza alcun riconoscimento economico e normativo.
La richiesta del Sindacato è di un aumento salariale dignitoso per tutti i marittimi, a riconoscimento dell’impegno profuso nel servizio di collegamento, in un’area particolarmente delicata quale è lo Stretto di Messina; una turnistica omogeneamente articolata, che abbia rispetto per i tempi di riposo, per la programmazione delle ferie, per la tutela della salute dei lavoratori.
Si rivendica, inoltre, un impegno concreto e non ipotetico al rafforzamento della flotta quale presupposto vero per le garanzie occupazionali dei lavoratori e il miglioramento del servizio.
Per il sindacato, è inverosimile che una Società del Gruppo FS intenda destinare così poche risorse alla crescita professionale e qualitativa della propria attività e pertanto anche così poca considerazione per la forza lavoro che direttamente ne deve essere protagonista.
La Filt Cgil ritiene che la partecipazione allo sciopero del 5 luglio ed alle altre iniziative che il Sindacato metterà in campo, è importante non solo per questa vertenza che riguarda il reddito e i diritti dei lavoratori, ma anche il futuro della mobilità nello Stretto, la convivenza tra le due sponde e la veicolazione di mezzi e merci quale servizio moderno ed efficiente all’economia siciliana.
Il sindacato invita inoltre le istituzioni, le forze sociali, la città, a non abbassare la guardia sulle problematiche che riguardano l’attraversamento dello Stretto ed a chiamare in causa con rinnovato vigore i governi nazionale e regionale perché facciano la propria parte.