Concorsi Comune Messina, mancano 108 assunzioni

Lo hanno sostenuto oggi durante una conferenza stampa i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia

Concorsi al comune di Messina. I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, Dario Carbone e Pasquale Currò hanno tenuto stamani una conferenza stampa. L’argomento riguardava le risultanze dei concorsi già espletati al Comune di Messina. In base alle loro indagini amministrative al momento l’assunzione riguarda solo dei 2/3 dei posti totali previsti dai concorsi.

“Attraverso una indagine amministrativa che abbiamo effettuato nei giorni scorsi – spiegano Gioveni, Currò e Carbone – è venuto fuori un report dettagliato.

Da ciò emerge intanto un dato politico: le assunzioni promesse dall’Amministrazione Basile, per le quali tra l’altro ci siamo impegnati tutti (compreso il Consiglio Comunale che in più occasioni aveva rinunciato ai termini dei 20 giorni approvando in tempo i Bilanci Consuntivi e Consolidati) non rispecchiano gli annunci iniziali, ossia di assumere e quindi di coprire complessivamente n. 341 posti, così come peraltro approvato dalla COSFEL.

Dal report dettagliato che abbiamo allegato – proseguono i tre consiglieri – emergono alcuni aspetti:

Su 341 posti ne sono stati coperti 233, quindi con ben 108 posti ancora totalmente scoperti.

Alcune figure chiave come gli istruttori tecnici e gli istruttori amministrativi sono state assunte nella misura del solo 34% dei posti messi a concorso. Questo nonostante la necessità di coprire questi ruoli in molti Dipartimenti che noi definiamo “motori pulsanti” della macchina amministrativa (Urbanistica, Viabilità, Servizi Tecnici, Manutenzione, Tributi, SUAP ecc.).

I tanti “zero” che ci sono nella casella degli idonei in graduatoria sono dovuti alla scelta (che riteniamo senza mezzi termini azzardata e inopportuna) di aver imposto ai candidati un limite di punteggio minimo troppo alto per l’idoneità come sommatoria fra scritto e orale. Ciò ha determinato la vacanza di posti al termine delle procedure concorsuali.

C’è peraltro un elemento normativo – insistono Gioveni, Carbone e Currò – che contrasta nettamente con questi “zero” delle graduatorie. A nostro avviso avrebbero dovuto contenere quanti più idonei possibile dai quali attingere.

Il recentissimo decreto PA 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri il 19 febbraio 2025 che sospende la cosiddetta “norma taglia idonei” prevista nei concorsi con più di 20 assunzioni, consente di scorrere le graduatorie fino al loro esaurimento.

A questo punto – aggiungono i tre esponenti di FdI – non possiamo non porci degli interrogativi di natura politica che giriamo al Sindaco Basile:

Quanto sta risparmiando esattamente il Comune non completando queste assunzioni?

Come si vogliono coprire o ottimizzare i tanti servizi tecnici e amministrativi alla luce del fabbisogno iniziale che oggi non è stato ancora rispettato?

Provengono da queste economie o no le risorse inserite nell’ultima Variazione di Bilancio e girate alla Messina social city (circa 4 milioni di euro) per coprire finanziariamente gli adeguamenti contrattuali dei dipendenti? (in effetti i circa 35.000,00/40.000,00 euro del costo complessivo annuo di un dipendente, moltiplicati per 108, arrivano più o meno a quella cifra).

Perché l’Amministrazione si è intestardita a stabilire un limite di punteggio minimo alto come sommatoria delle due prove concorsuali quando invece in tutte le pubbliche amministrazioni di norma si fanno scorrere le graduatorie fino alla copertura dei posti?

Perché, dove già ora sarebbe possibile (per esempio per le qualifiche di istruttori contabili e funzionari tecnici) non si procede allo scorrimento delle graduatorie?

Alla luce di tutto ciò – concludono Gioveni, Currò e Carbone – chiediamo al sindaco Basile, qualora giuridicamente sia consentito, di rispolverare tutte le graduatorie. Basterà tenenere conto dell’ordine decrescente di punteggio dei candidati.

L’obiettivo doverà essere quello di coprire tutti i 341 posti messi a concorso. Questo nel duplice interesse sia dei legittimi aspiranti, sia soprattutto dell’Ente. Riteniamo che il personale non sia mai troppo per i servizi tecnici e amministrativi finalizzati alla gestione della cosa pubblica”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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