Cgil, Cisl e Uil Messina stigmatizzano il comportamento del Direttore Generale per il modus con cui procede nella trattazione di materie afferente il personale dipendente e che avrebbe il sapore di un tentativo di voler esautorare il ruolo del Sindacato. I rappresentanti dei lavoratori ritengono che il Direttore Generale abbia avuto la capacità di stravolgere le relazioni sindacali, demandando al tavolo politico la trattazione delle materie di competenza del tavolo di delegazione che, fino al prova del contrario, è composto dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria e dalla Organizzazioni Sindacali territoriali e lo avrebbe fatto con le sue “dieci mosse” in spregio ad ogni tipo di relazione sindacale prevista dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro ed anche dalla normativa vigente.
Per i sindacati confederali il Direttore Generale e con esso anche l’Assessore al Personale, metterebbero in campo, il “Sistema Renzi” con documenti, regolamenti, piattaforme, ricontrattualizzazioni, performance, nel contempo, stranamente, ma non troppo strano, viene convocata la delegazione dell’Area della Dirigenza, addolcendo la pillola con il Regolamento per la istituzione e il conferimento delle Posizioni Organizzative, camuffando il vero reale interesse che, per i sindacati, sarebbe quello di chiudere i Contratti Integrativi della Dirigenza degli anni 2011 e sino al 2015, sapendo che non risultano costituiti i relativi fondi, ne definiti rispettivi contratti decentrati ed ancor peggio il fatto che in mancanza dei previsti pareri dei revisori continuano a percepire mensilmente l’indennità di posizione.
Cgil, Cisl e Uil ritengono la bozza di contratto integrativo aziendale, assolutamente irricevibile, in quanto mortificherebbe ed umilierebbe il personale dipendente rispetto a attività compiti e funzioni e che di fatto verrebbero negati diritti acquisiti ed indennità legate anche all’assunzione di responsabilità regolarmente esercitate.
“Siamo convinti che i Contratti Integrativi vanno conclusi sia per la Dirigenza che per il Comparto -scrivono Cgil, Cisl e Uil-, ma non accettiamo ricatti e strumentalizzazioni, ne si possono trattare materie pregnanti in un’unica seduta e solo limitatamente ad alcune materie. Una tecnica studiata a tavolino dal Direttore Generale e di una Amministrazione che doveva rappresentare la rivoluzione ed il cambiamento, mirata a fare confusione e a delegittimare e disconoscere il ruolo del Sindacato”.
I Sindacati invitano il Direttore Generale a cambiare modus operandi e soprattutto a non veicolare intese con le Organizzazioni Sindacali mai avvenute, facendo finta di non sapere che il tavolo deputato alla firma degli accordi è quello previsto dai Contratti di Lavoro e cioè Parte Pubblica e Parte Sindacale composta RSU e Organizzazioni Sindacali firmatari del CCNL.
“Una strategia che non possiamo assolutamente accettare -proseguono i Sindacati Confederal – ed invitiamo il Direttore generale, l’Assessore al Personale a ripristinare regole, comportamenti e rispetto delle relazioni sindacali che ad ogni occasione vengono disattese. Ci aspettiamo -concludono- risposte immediate per evitare che si passi al “giugno caldo” fatto di mobilitazione protesta e assunzione di iniziative che coinvolgono tutto il personale dell’Ente”.