Violenza tra le mura domestiche, ma non con il solito canovaccio. Stavolta a subire i maltrattamenti non è stata una donna. E’ successo l’esatto contrario. In primo grado, però, la moglie era riuscita a instillare nei giudici la convinzione che il marito l’aveva picchiata, abusando anche di lei. Oggi la Corte d’Appello ha ribaltato il giudizio. L’uomo è stato quindi assolto. Il suo difensore, l’avvocato Giovambattista Freni, è riuscito a dimostrare come fosse stata la donna a mentire e che voleva lasciare il marito perché aveva una relazione con il fidanzato di sua figlia, di molti anni più giovane. Il marito, scoperta la tresca, si sarebbe voluto trasferire a Milano. Ma la donna ha reagito denunciandolo penalmente e chiedendo la separazione. Così, la Corte d’Appello di Messina, presieduta da Maria Celi, ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste e il Tribunale Civile ha rigettato la richiesta di addebito presentata dalla donna. Ma la donna aveva reagito chiedendo la separazione giudiziale con addebito e lo aveva anche denunciate penalmente.