Sono 17 le persone rinviate a giudizio nell’ambito della prima tranche dell’operazione “Tekno” che indaga sugli appalti al Cas. Ieri il gup Simona Finocchiaro ha anche disposto due condanne per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Questo il bilancio dell’udienza preliminare che vedeva a giudizio i fratelli imprenditori Giacomo e Antonino Giordano, Francesco Duca, Rossella Venuto, Giuseppe Iacolino, il dirigente del Cas Letterio Frisone, e il funzionario del Cas Filadelfio Scorza. Coinvolti anche il componente del Cda della Fondazione Irccs Policlinico di S. Matteo di Pavia, Ernesto Filippo Filippi, Andrea Valentini e Antonio Chillé. Indagati, ma senza misura restrittiva, il funzionario del Cas Angelo Puccia, e poi Gaetano Visalli e Lucrezia Passeri. Al centro dell’operazione anche il dipendente del Cas Agostino Bernava, per l’ipotesi di induzione indebita a dare o promettere utilità, e l’imprenditore Giuseppe Luppino. Quattro le società coinvolte: Building srl, Eurotel srl, Meridional Service srl e Arkeoverde srl. Turbata libertà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità alla istigazione alla corruzione i reati contestati a vario titolo. Luppino e la società Arkeoverde Srl, hanno ottenuto l’accesso al rito abbreviato. Luppino è stato condannato a 4 anni e 1 mese di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e interdizione a contrattare con la pubblica amministrazione per 2 anni. Condannata anche Arkeoverde Srl in termini di quote societarie.