Chiuse le indagini dell’operazione Beta condotta dalla Dia e dai carabinieri del Ros, che ha smantellato la cellula messinese di Cosa Nostra. L’atto di chiusura indagini e siglato dai sostituti Liliana Todaro e Fabrizio Monaco dal collega della Procura Antonio Carchietti. 50 gli indagati coinvolti. L’indagine culminata nell’operazione che portò in carcere 30 persone, svelò l’esistenza di una cellula di Cosa Nostra catanese a Messina, che si trovava in posizione di livello, rispetto ai gruppi mafiosi attivi nella provincia peloritana, avvalendosi dei professionisti, imprenditori e funzionari pubblici per gestire rilevanti attività economiche. Rispondono di associazione mafiosa Vincenzo e Francesco Romeo, considerati i vertici della famiglia mafiosa, Pasquale Romeo, Benedetto Romeo, Antonio Romeo, Stefano Barbera, Marco D’Aidone e Nunzio Laganà. Rispondono di concorso esterno in associazione mafiosa l’imprenditore Carlo Borella e l’avvocato Andrea Lo Castro. Coinvolti nell’inchiesta il tecnico comunale Raffaele Cucinotta, l’imprenditore Rosario Cappuccio per estorsione, e l’imprenditore Biagio Grasso. Gli altri imputati sono Francesco Altieri, Antonio Amato, Giuseppe Amenta, Domenico Bertuccelli, Giovanni Bevilacqua, Salvatore Boininelli, Bruno Calautti, Roberto Cappuccio, Giovanbattista Croce, Antonino Di Blasi, Caterina Di Pietro, Salvatore Galvagno, Silvia Gentile, Stefano Giorgio Piluso, Mauro Guerineri, Fabio Laganà, Carmelo Laudini, Guido Lavista, Antonio Lipari, Salvatore Lipari, Franco Lo Presti, Fabio Lo Turco, Gaetano Lombardo, Giovanni Marano, Lorenzo Mazzullo, Italo Nebiolo, Benedetto Panarello, Salvatore piccolo, Alfonso Resciniti, Antonio Rizzo, Gianluca Romeo, Maurizio Romeo, Pietro Santapaola, Vincenzo Santapaola del ‘64 Vincenzo Santapaola del ‘63 Filippo Spadaro e Giuseppe Verde.