L’amore in scena alla Laudamo nella commedia musicale di Alessandro Alù

Non poteva che andare in scena a San Valentino la commedia musicale “Ti amo ma ora basta!”, una spensierata e sardonica riflessione sull’amore per la quale risulta ammirevole l’impegno della compagnia teatrale Vaudeville, nata a Messina nel 2007 per volontà di Alessandro Alù, alla regia nello spettacolo andato in scena ieri alla sala Laudamo. Pubblico numeroso, e rumoroso, a dispetto della pioggia, come non di rado accade quando a calcare le scene sono attori locali. Così, tra gag e canzoni accompagnate da Francesco Allegra alla tastiera, è stato raccontato un po’ di quell’universo da sempre oggetto d’attenzione dell’arte e che tuttavia risente del presente tanto da necessitare una continua rivisitazione: l’amore.
I rapporti di coppia subiscono le influenze delle mode, pagano la crisi valoriale della società, si misurano con le nuove concezioni esistenziali, finanche nascono e muoiono sul web.
Ne discorrono sulla scena, allestita a mo’ di talk show, un giornalista separato e una sessuologa single, al cinismo verbale della quale non corrisponde l’effettivo distacco dalle cose e dalla madre che vorrebbe vederla “accasata”. Ché il cliché della donna, in barba al femminismo e alle rivendicazioni sociali del gentil sesso, è sempre lo stesso: figlia, moglie, madre. Ci si accontenterebbe allora, per disperazione, dell’ottavo nano di turno, quello con la carta di credito e la capacità di strappare la single a una serata domestica, specie se in compagnia di mamma e amiche di mamma.
In carrellata, fallimentari prime uscite, matrimoni andati in fumo, vite coniugali da procurare l’orticaria, uomini e donne a indossare panni troppo stretti ma tanto sorprendentemente calati nella parte da sembrare felici. E se quello messo in scena è l’amore, chapeau a chi lo evita. Qualcuno del resto è ancora capace di preferirgli la carriera, o semplicemente la vita. Che poi la sessuologa finisca tra le braccia del giornalista quello è un altro discorso. E magari conferma l’ineluttabilità dell’amore. O forse è solo l’ennesima riprova di quanto ancora oggi questo strano sentimento sia imprenscindibile per occupare un posto nel mondo. Quando sulla platea piovono palloncini rossi a forma di cuore l’amore è ancora troppo indecifrabile perché se ne abbia una maggiore conoscenza. Alla compagnia Vaudeville va tuttavia il merito di averlo alleggerito di tanta gravezza.

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