A conclusione dell’udienza preliminare in merito all’omicidio del vigile del fuoco di Roccalumera, Roberto Scipilliti, il gup del Tribunale di Messina Simona Finocchiaro ha rinviato a giudizio Fabrizio Ceccio e Fortunata Caminiti, arrestati dai Carabinieri agli imbarcaderi della Caronte. Assolto Letterio Scionti che era accusato di favoreggiamento e di avere depistato i carabinieri. La prima udienza del processo per i due imputati si terrĂ il 7 marzo 2018; dovranno rispondere di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Roberto Scipilliti sparì lo scorso 5 gennaio da Roccalumera. Il suo cadavere fu ritrovato 9 giorni dopo a Rina, una frazione del Comune di Savoca. Durante le indagini dei carabinieri che cercavano di chiudere il cerchio sulla morte del vigile del fuoco, ad attirare la loro attenzione era stata una Fiat Panda gialla. Alle 15.28 del 5 gennaio, in strade deserte, era l’unica vettura che compì il percorso dove fu rinvenuto il cadavere di Scipilliti per due volte e in senso opposto in 7 minuti. La vettura venne presa a noleggio in un’agenzia di Giarre e restituita tre giorni dopo con chiazze di sangue e una pozza sotto il sedile passeggero.
Inizialmente gli investigatori ipotizzarono che il delitto fosse maturato nell’ambiente delle truffe, a causa di una mancata restituzione di una somma di denaro. Successivamente gli inquirenti seguirono altre piste e si resero conto che probabilmente quell’omicidio non sarebbe avvenuto per una presunta truffa, e si vagliò anche l’ipotesi di una connessione del delitto con l’ambiente delle chat erotiche e degli appuntamenti a pagamento. Ma anche questa ipotesi non venne dimostrata in modo concreto, pertanto, ancora oggi, resta un mistero il movente dell’omicidio.