“Il percorso che si chiude oggi, è quanto di più bello possa accadere ad un piccolo territorio come quello dei Nebrodi popolato da gente onesta”. Questo il commento di Giuseppe Antoci, presente in aula ieri al momento della lettura della votazione che ha fatto diventare legge il protocollo di legalità che porta il suo nome. 259 i deputati della camera che hanno votato favorevolmente il testo definitivo del codice antimafia. Un protocollo già operativo in Sicilia dal 18 marzo del 2015. Il percorso del nuovo Codice, che contiene significative modifiche rispetto alla precedente versione, introduce nuove disposizioni con particolare riguardo alle concessioni di terreni agricoli prevedendo l’obbligatorietà per “l’informazione antimafia da richiedere nelle ipotesi di concessione di terreni agricoli demaniali che ricadono nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune, a prescindere dal loro valore complessivo, nonché su tutti i terreni agricoli a qualunque titolo acquisiti, che usufruiscono dei fondi europei”. Visibilmente commosso Antoci ha continuato dicendo “ringrazio tutti coloro che mi sono stati accanto ed hanno contribuito a questo importante risultato: in primis la Prefettura di Messina, con cui il Protocollo di legalità è stato partorito prima con il Prefetto Trotta, che ha capito l’importanza di agire preventivamente su un fenomeno per lungo tempo sottaciuto e poi con il Prefetto Ferrandino, che oggi ne assicura l’applicazione. Ringrazio anche la Magistratura e le Forze dell’Ordine che, sia in fase di creazione che in quella di applicazione, nonché con le numerose operazioni di servizio, hanno collaborato fattivamente mentre altri volevano togliere speranza e dignità ai nostri figli”.