Pubblicità di materassi considerata “sessista”, Nina Santisi: “Manifesti che ledono dignità della donna”

Una bella ragazza bionda distesa su un materasso, con indosso solo un body bianco. Il tutto dà un messaggio pubblicitario che ha fatto saltare dalla sedia più di una persona. “Se vuoi puoi provarmi” e subito accanto un asterisco che specifica come l’offerta sia da riferirsi al materasso. Ad intervenire sul manifesto pubblicitario il coordinamento pari opportunità di Cambiamo Messina dal Basso che in una nota chiede l’immediata rimozione del cartellone pubblicitario che da giorni campeggia in bella mostra sul viale Gazzi. «Si invitano le Cittadine e i Cittadini ad un consumo critico ed etico evitando l’acquisto di oggetti pubblicizzati con contenuti sessisti e quindi, lesivi della dignità umana». Non ci va leggero l’assessore alle pari opportunità Nina Santisi che è intervenuta con una nota: «ciclicamente – scrive l’esponente della giunta dal basso – si assiste a riedizioni di manifesti pubblicitari che, sfruttando allusioni e stereotipi di genere volgari, ledono la dignità della donna e la società tutta». E l’assessore ha chiesto formalmente all’operatore commerciale di rimuovere immediatamente quelle immagini, informandone le associazioni di categoria perché spiega «la pubblicità ci ha, purtroppo, abituati a modelli di genere da combattere, legati a contenuti più ampi di cultura, di identità e potere. Spesso pesanti doppi sensi e giochi di parole come in questo ultimo caso e combinazioni ironiche legittimano immagini fortemente discriminatorie. Il sottinteso è ancora più pericoloso, come un certo ammiccamento collegato a sopraffazione e sottomissione». Ed è decisa ad andare a fondo «colgo l’occasione – conclude l’assessore – secondo quanto già previsto nella Delibera 818 del 21 ottobre 2014, promossa dalla collega Patrizia Panarello, con la quale l’amministrazione comunale ha aderito alla campagna dell’Unione Donne Italiane contro le pubblicità lesive della dignità della donna, per condividere con il Consiglio comunale la modifica del Regolamento per la pubblicità e le pubbliche affissioni, affinché casi del genere non possano più ripetersi in futuro».

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