Dopo nove mesi, termina l’avventura di Alessandro Tinaglia al comune di Torregrotta

Alessandro Tinaglia ha rassegnato le dimissioni da assessore al Comune di Torregrotta. L’architetto messinese ha inviato una lettera al sindaco, che pubblichiamo di seguito, nella quale annuncia la sua decisione, dichiara concluso il suo lavoro da “tecnico” e descrive il suo operato in questi nove mesi di assessore.

“A seguito di quasi nove mesi di impegno al fianco Suo e della Giunta, come concordato all’atto dell’accettazione dell’incarico di Assessore e giudicando concluso il lavoro ed il ruolo tecnico da Lei affidatomi, nel ringraziarLa ancora una volta per la fiducia accordatami e l’opportunità che mi ha voluto dare, La informo che rimetto l’incarico di Assessore del Comune di Torregrotta con effetto immediato.

Il supporto tecnico che Lei mi ha richiesto all’atto della mia nomina ha portato ad una riorganizzazione totale della macchina amministrativa del Comune di Torregrotta e ad una serie di risultati concreti e verificabili. L’azione avviata in questi mesi, infatti, ha avuto l’obiettivo primario di riportare equilibrio, fino al mio arrivo troppo sbilanciato a sfavore della politica, proprio tra il ruolo politico, di indirizzo e controllo, e quello tecnico di attuazione delle direttive politiche.

In tal senso mi pare evidente la necessità che la POLITICA ritorni a pretendere ed affermare il proprio ruolo di guida attraverso il tema della competenza specifica che rappresenta la cifra dell’esperienza civica, ed ovviamente Politica, del movimento “reset” che mi pregio di rappresentare. L’esperienza da amministratore, maturata in questi mesi, ha dimostrato nei fatti come quanto elaborato da “reset” in questi anni per la Città di Messina sia valido, efficace ed esportabile anche in altri contesti.

Proprio per tale ragione nel mio ruolo di Assessore, “straniero” e tecnico, ho avuto modo di poter verificare ed evidenziare con una corposa corrispondenza con gli uffici, ed in particolare con alcuni funzionari e col Segretario Comunale, il vero “vulnus” dell’azione amministrativa, che ovviamente non riguarda solo Torregrotta, e che vede la subalternità della Politica rispetto alla burocrazia. E proprio la riorganizzazione della macchina burocratica, che rappresenta l’elemento distintivo di questa mia esperienza, va completata attraverso l’urgente individuazione di una figura esterna (ex art. 110 comma 1 TUEL) che possa guidare l’area “Edilizia e Territorio”.

Urgente ed improcrastinabile, inoltre, è certamente la redazione di una mappatura (cartacea e digitale) della rete idrica e fognaria che follemente ad oggi non esiste nonostante da maggio 2017 la Giunta l’abbia sollecitata e senza la quale si proseguirà ad effettuare interventi tampone incapaci di risolvere definitivamente il problema dell’erogazione idrica che purtroppo nei prossimi mesi, senza l’autorizzazione ACAVN per l’attivazione del nuovo pozzo, diverrà nuovamente critica.

La riorganizzazione avviata dovrà inoltre prevedere, a breve e per motivi di economicità e trasparenza, anche l’avvio delle gare per i servizi di manutenzione (acquedotto, fognatura, opere stradali ed edili in generale) poiché l’assenza di personale specializzato nei settori segnalati genera ritardi negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ed un numero troppo elevato di interventi di “somma urgenza” che finiscono per appesantire il bilancio comunale. Una ulteriore direttiva tracciata riguarda l’ACAVN la cui inadeguatezza ci ha costretti a rivolgerci a S.E. il Prefetto e che nonostante l’intervento della Prefettura ancora, ad oggi, non fornisce l’erogazione prevista e, come detto, non autorizza Torregrotta ad ultimare i lavori che potrebbero evitare la crisi idrica dei prossimi mesi.

Durante il mio mandato, nonostante la lentezza dell’ufficio tecnico, è stato avviata la procedura per il miglioramento dell’impianto di depurazione consortile ed è stata, più volte, sollecita la Regione Siciliana affinché velocizzi l’iter per la realizzazione del collettore che porti i reflui fino all’impianto di depurazione di Giammoro. Tra i risultati più importanti mi pregio di aver sollecitato, insieme a Lei ed alla Giunta, l’utilizzo degli spazi finanziari verticali che ci hanno portato, a differenza degli anni passati, all’assegnazione, nel mese di febbraio 2018, di quasi 1,5 milioni di euro dei circa 6 milioni di euro di avanzo di amministrazione, accantonato per colpa dell’incapacità amministrativa della precedente amministrazione e proprio per quella inefficienza degli uffici che hanno reso necessaria la riorganizzazione della macchina burocratica.

A chi, come l’ex Sindaco Caselli, ha il coraggio di fare lezioni in Consiglio Comunale si può rispondere con i fatti e quello del recupero di circa 1,5 milioni di euro è uno dei fatti incontrovertibili, merito proprio della nuova riorganizzazione, che si contrappongono all’incapacità della vecchia amministrazione di spendere i fondi esistenti a favore della comunità Torrese oltre a quella di fornire servizi adeguati ai cittadini che non a caso nel giugno 2016 hanno scelto di voltare pagina votando l’amministrazione Ximone in modo plebiscitario.

La volontà popolare trova la Sua ovvia giustificazione sia nelle condizioni devastanti degli impianti e dei servizi dopo dieci anni targati Caselli sia nella becera opposizione politica che, solo per portare un esempio, vede, l’ex Sindaco ed i suoi sostenitori in Consiglio Comunale, prima bocciare due volte la proposta dell’amministrazione, finalizzata alla realizzazione del sistema di videosorveglianza per migliorare la sicurezza del territorio ed eliminare le discariche abusive, e poi alimentare polemiche per la presenza di discariche sul territorio.

Ad una politica minuscola di tale tipo si è risposto con il lavoro serio e con l’incontrovertibile risultato del recupero del finanziamento che ha consentito nei primi mesi del 2018 l’espletamento della gara di appalto per la realizzazione dei lavori per circa 2,5 milioni di euro per la costruzione del nuovo plesso scolastico a Scala.

Incontrovertibile come il risultato che tramuterà l’ex mattatoio in un luogo di cultura con gli oltre 800 mila euro del bando “Periferie” affidati, nel mese di dicembre 2017, al Comune di Torregrotta e gestito dalla Città Metropolitana di Messina”.

 

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