Sequestravano e rapinavano donne al volante, arrestati i “Bonnie & Clide” che terrorizzavano la jonica

Era ormai diventata una rodata coppia di rapinatori quella arrestata nella mattinata di ieri, 14 novembre, dai Carabinieri della Compagnia di Taormina, che, con un lavoro certosino hanno eseguito un provvedimento di fermo disposto, Sostituto Procuratore della Repubblica di Messina, Francesco Massara, nei confronti degli autori di una serie di rapine che avevano determinato non poca preoccupazione sulla fascia ionica a confine tra le Province di Messina e Catania. A finire in manette due giovani conviventi, il 35enne catanese Salvatore Bonaventura e la 30enne messinese Camilla Adriana Duci, sorpresi alle prime luci dell’alba dai militari della Compagnia di Taormina, che così hanno dato esecuzione a due fermi di indiziato per rapina aggravata dall’uso delle armi, sequestro di persona, tentata estorsione in concorso.

I Carabinieri della Compagnia di Taormina erano ormai da tempo sulle tracce degli autori di diverse rapine verificatisi tra i Comuni di Giardini Naxos, Giarre, Riposto, Aci Sant’Antonio, tutte nei confronti di donne e che avevano destato forte allarme sociale. Del resto, le modalità con cui venivano commesse le rapine erano certamente preoccupanti: i rapinatori, individuata la vittima, sempre una donna solitamente al volante da sola, la avvicinavano con una scusa durante la serata, per poi rapinarla. E certamente ai rapinatori non mancava la fantasia per catturare l’attenzione della povera malcapitata di turno e, quindi, derubarla.

In una circostanza, si era andati ben oltre: ad essere rapinata era stata, infatti, una donna che si era fermata per soccorrere la rapinatrice che per strada aveva simulato un grave malore chiedendo disperatamente aiuto. In qualche caso, come riscontrato ancora dagli inquirenti nei diversi casi di rapina avvenute, di cui tre scoperte, le vittime erano state tamponate al semaforo e, quindi costrette a scendere, o notate dai due rapinatori mentre erano rimaste in panne con la propria vettura per strada per poi essere rapinate.

In quest’ultimo caso, avvenuto nei primi di novembre a Giardini Naxos, una donna rimasta in panne sulla via Consolare Valeria, angolo discesa Giordano, venne avvicinata dalla rapinatrice, che scesa da un Alfa Romeo 147 costringeva la vittima ad aprire la portiera dell’autovettura. La malvivente puntando una pistola nei confronti della malcapitata la costrinse quindi a recarsi in luogo isolato. Successivamente sopraggiunse al volante di un Alfa Romeo il convivente che, una volta fuori dal centro abitato, s’impossessò, unitamente alla compagna, della borsa e del telefono cellulare della donna rapinata. E non finì qui: infatti una volta messa a segno la rapina, dove la malcapitata venne tenuta sotto la costante minaccia dell’arma, i rapinatori si impossessarono anche della vettura della vittima, accompagnandola poi a casa, e chiedendo a questa la somma di 1000 euro per la restituzione del mezzo. La richiesta veniva reiterata anche il giorno seguente, quando, da una cabina telefonica che i Carabinieri individuavano a Giarre, i due telefonavano alla vittima pretendendo che si recasse al porto Riposto per ottenere la restituzione della macchina sempre dietro corrispettivo di denaro.

E man mano che passavano i giorni, i due divenivano sempre più spregiudicati e aggressivi. Qualche giorno più tardi, infatti, i rapinatori, in tarda nottata, non esitarono a puntare la pistola contro una ragazza che era in sosta sulla propria utilitaria a Giardini Naxos mentre parlava al telefono. A quel punto Camilla Duci saliva sulla vettura della vittima e, sempre sotto la costante minaccia della pistola, la costringeva a recarsi in un luogo isolato, ove, subito raggiunta dal fidanzato a bordo dell’Alfa 147, rapinavano alla giovane il cellulare e pochi euro, fuggendo immediatamente.

Nel terzo caso accertato e per cui a carico degli indagati vi sono gravi indizi di colpevolezza la rapina venne messa a segno nel Comune di Aci Sant’Antonio. Qui, una commerciante dopo aver chiuso il suo negozio recandosi in una pizzeria al taglio parcheggiò la propria vettura lasciandola aperta, in attesa, appunto, di comprare dei prodotti di rosticceria per la cena . Mentre la vittima, ignara, si trovava quindi all’interno dell’esercizio commerciale, la giovane rapinatrice aprì la portiera posteriore destra e si sdraiò sui sedili posteriori avendo sempre tra le mani una pistola. Tornata in auto con la cena e rimessasi alla guida della propria vettura per fare rientro a casa, la povera donna si vide puntare una pistola alla tempia da qualcuno posto sui sedili posteriori, che sempre sotto la costante minaccia dell’arma la costrinse a procedere con l’auto. Durante la marcia nacque una violenta colluttazione, dove la coraggiosa vittima, riuscì a disarmare la rapinatrice tentando di mettersi in salvo. Ma a quel punto entrò in scena il convivente rapinatore che tamponando con l’ alfa 147 la vettura della malcapitata la costrinse a scendere ed abbandonare la vettura, di cui i due si appropriarono allontanandosi a bordo del mezzo.

In altri due casi avvenuti in Riposto, dove le vittime erano ancora due donne alla guida, gli inquirenti stanno esaminando le immagini di video sorveglianza ed espletando ulteriori accertamenti tecnici per poter risalire agli autori dei fatti. Inoltre, in considerazione dei luoghi dove sono avvenuti i fermi di indiziato di delitto gli atti sono stati tutti trasmessi alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto che ha acquisito ulteriori prove e che nei confronti degli indagati si sta procedendo a richiedere idonea misura cautelare.

Al termine delle attività di polizia giudiziaria, delle perquisizioni effettuate a Terme Vigliatore e a Giarre anche con l’ausilio di un elicottero del Nucleo di Catania, i due indagati sono stati condotti alla Casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

 

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