Salvini, Estate 2025 posa prima pietra Ponte Stretto

Il ministro: Sarà la più grande Opera Pubblica in lavorazione in Europa. Porterà lavoro in Sicilia e in Calabria

Salvini ha posto un obiettivo. Nell’estate 2025 via ai cantieri in Sicilia e Calabria per il Ponte sullo Stretto: l’approvazione del progetto è prevista in primavera. La realizzazione della grande opera d’Italia richiederà 7 anni e nel 2032 un treno dovrebbe viaggiare in 15 minuti da Reggio Calabria a Messina.

Queste le prospettive lanciate dal ministro Matteo Salvini durante il convegno “Le Infrastrutture della Provincia di Agrigento e il Ponte sullo Stretto di Messina: La Sicilia Porta d’Europa nel Mediterraneo”.

Durante l’evento è intervenuto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini per fare il punto sul ponte sullo Stretto e sul Piano Nazionale Aeroporti.

Il ministro sul Ponte sullo Stretto ha annunciato: «Mi faccio carico della posa della prima pietra, siamo nelle settimane decisive. Il mio obiettivo è partire entro l’estate di quest’anno con i cantieri accessori.

Sarà la più grande Opera Pubblica in lavorazione in Europa. Porterà lavoro in Sicilia e in Calabria in due province ad alto tasso di disoccupazione come Messina e Reggio. Ridurrà inquinamento, traffico e code.

I ponti non li disegnano i ministri ma gli ingegneri, il ruolo degli ingegneri e degli Amministratori locali è fondamentale, la tecnica accompagni la politica. La politica si divida sull’immigrazione e sulla giustizia, ma non sulle infrastrutture.

È vero che in Sicilia ci sono da sistemare strade e acquedotti, però da cinquant’anni non lo hanno fatto, senza realizzare né l’aeroporto, né il ponte.

Investire sulla Palermo-Agrigento-Catania-Messina non implica che non si possa investire sull’aeroporto di Agrigento o sul ponte sullo Stretto. La comunità scientifica, economica e sociale siciliana si faccia sentire, perché sono più rumorosi i pochi “no” ideologici».

«Il mio obiettivo è arrivare all’approvazione del progetto in questa primavera, poi l’avvio dei cantieri nell’estate 2025 – ha continuato Salvini -. Per realizzare il ponte da 3,3 km, il più lungo al mondo, lavoreremo prima sul fronte siciliano e calabrese per i 20 km di strade e di ferrovie.

Se oggi un treno merci per attraversare quello stretto ci mette 180 minuti, con il ponte lo stesso treno merci ci metterà 15 minuti. Cambia il business, l’economia, la competitività e la CO2 in meno nell’aria».

Poi il ministro ha fatto il punto sugli ultimi passaggi: «sono quelli in Consiglio dei Ministri, la comunicazione delle motivazioni a Bruxelles nella Commissione Europea. Non solo Sicilia e Calabria, ma l’Italia intera ha bisogno di chiudere il corridoio Palermo, Reggio, Roma, Milano, Berlino, Helsinki.

Poi si passerà all’approvazione del progetto definitivo con tutta la copertura stanziata. Gli ingegneri mi dicono che poi ci saranno 7 anni di lavorazione – ha concluso Salvini – il 2032 può essere un anno di rivoluzione per l’Italia».

«Il collegamento fra la Sicilia e l’Italia assegna a noi ingegneri un ruolo determinante per lo sviluppo infrastrutturale di questa grande opera – ha sottolineato Domenico Angelo Perrini, presidente Consiglio Nazionale degli Ingegneri -.

Parlarne nel territorio della Valle dei Templi è fondamentale perché è una terra dal valore inestimabile, ma purtroppo difficile da raggiungere.

Creare infrastrutture come l’aeroporto di Agrigento e il ponte sullo Stretto significa migliorare la vita di chi abita qui ma anche facilitare il flusso di chi visita e vuole investire in questi luoghi meravigliosi».

«Esiste una correlazione tra il livello infrastrutturale e lo sviluppo economico di una regione. La Sicilia – ha spiegato Fabio Corvo presidente della Consulta Ordini Ingegneri di Sicilia – si trova al di sotto della media nazionale in entrambi i campi.

Prendiamo atto del riammodernamento della rete ferroviaria in corso che però senza il collegamento stabile col resto dell’Italia potrebbe influire solo ed esclusivamente sulla mobilità interna».

Il presidente della Consulta ha aggiunto «il ponte è una concreta opportunità di sviluppo ed è assolutamente fattibile. Gli studi tecnici non pongono rischi correlati ai sismi e al vento, è l’unica chances che la Sicilia abbia mai avuto per diventare davvero la Porta d’Europa nel Mediterraneo».

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