Sotto sequestro l’abitazione di Messina utilizzata dall’assassino per seguire il corso universitario
Le indagini sull’omicidio di Sara Campanella, la studentessa universitaria brutalmente assassinata a Messina, stanno entrando in una fase cruciale. Le forze dell’ordine hanno sequestrato l’abitazione di Stefano Argentino, il 27enne reo confesso del delitto, per eseguire approfonditi accertamenti.
L’appartamento, situato nel centro di Messina, era utilizzato dall’assassino durante i suoi soggiorni in città per seguire i corsi universitari e sostenere gli esami.
Gli inquirenti intendono analizzarlo con l’ausilio dei Carabinieri del RIS. Saranno effettuati rilievi scientifici e verifiche alla ricerca di tracce biologiche, oggetti personali e dispositivi elettronici che possano fornire nuove prove utili al caso.
Le indagini si stanno concentrando anche sul tentativo di fuga del sospettato. Dopo l’omicidio, avvenuto nella notte del 31 marzo 2025, Argentino non è rientrato nel suo appartamento a Messina, ma si è diretto verso Noto, sua città natale. È stato poi rintracciato e arrestato in un bed & breakfast gestito dalla madre, che ora è anch’essa sotto indagine per un presunto favoreggiamento nella fuga.
Gli investigatori non escludono che Argentino possa aver pianificato il femminicidio con anticipo. Elementi come la modalità dell’aggressione, la successiva fuga organizzata e il comportamento dell’indagato prima dell’omicidio suggeriscono che il gesto non sia stato un raptus, ma un atto premeditato.
Si sta inoltre verificando se il sospettato abbia ricevuto aiuto da terze persone per cercare di sfuggire alla cattura. Tra i principali sospetti c’è la madre di Argentino, che, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe tentato di coprirne la fuga, offrendogli rifugio nel suo bed & breakfast a Noto e fornendogli indicazioni su come evitare le ricerche delle forze dell’ordine. Se queste ipotesi venissero confermate, la donna potrebbe essere accusata di favoreggiamento personale.
Nel frattempo, è stata disposta l’autopsia sul corpo di Sara Campanella, con l’obiettivo di chiarire con precisione la dinamica dell’omicidio e raccogliere ulteriori prove scientifiche. Secondo le prime analisi forensi, la giovane sarebbe stata colpita ripetutamente con un’arma da taglio, probabilmente un coltello che Argentino aveva con sé al momento dell’aggressione. Gli inquirenti stanno cercando di recuperare l’arma del delitto, che potrebbe essere stata abbandonata dal killer durante la fuga.