Messina, ancora incertezza sull’avvio del cantieri di servizio

Non è ancora chiaro se la città di Messina sia stata esclusa dai finanziamenti regionali

“Il Comune di Messina è stato escluso oppure no dai finanziamenti per l’avvio dei nuovi cantieri di servizio, visto che è risultato inadempiente sulla piattaforma Caronte?”.

Il quesito lo pone consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, in merito al mancato avvio dei nuovi cantieri di servizio a Messina. Il consigliere ha sollecitato una risposta definitiva all’Amministrazione sulla possibilità o meno della loro ripresa visto il prolungarsi di una snervante attesa per centinaia di cittadini disoccupati.

“Dopo aver sollecitato in più occasioni l’avvio di una interlocuzione con la Regione per la ripresa dei cantieri – spiega Gioveni – finalmente nel settembre 2023 il Comune aveva aderito all’avviso della Regione.

Dopo qualche mese il responso dell’iter riconduceva ad una possibile ‘non ammissione’ dell’istanza per l’inadempienza su Caronte. Caronte – ricorda il consigliere – è il sistema informativo integrato per la raccolta, la gestione e la trasmissione delle informazioni relative ai progetti d’investimento finanziati nell’ambito dei fondi FSC della Regione Siciliana.

Quindi, dando per scontato che chi di dovere a Palazzo Zanca avrebbe dovuto conoscere la gestione amministrativa e tecnica delle procedure, perché è stato concesso un assist alla Regione per una possibile esclusione del Comune di Messina? – si chiede amareggiato l’esponente di FdI.

Non è assolutamente accettabile, soprattutto per le circa 500 famiglie che avevano già lavorato nei cantieri – stigmatizza il consigliere comunale – che ancora a distanza di mesi non si conosca se quest’altra opportunità lavorativa per tante famiglie possa diventare finalmente realtà.

Mi auguro quindi – conclude Gioveni – che si riesca non solo a fare chiarezza sull’iter farraginoso che ha portato a questo incerto stato di cose, ma che soprattutto a questa vicenda grottesca si possa mettere la parola fine, magari preceduta da un ‘lieto'”.

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